Ivanhoe - 9788491053408

romanzo epico/storico molto bello

"Egli entrò nel recinto. Per quanto si potesse giudicare di un uomo chiuso nell’armatura, il nuovo cavaliere non superava di molto la media statura e sembrava più slanciato che robusto. La corazza era di acciaio, con ricchi intarsi d’oro, e sullo scudo aveva il disegno di una giovane quercia estirpata dalle radici. Montava un cavallo nero e, attraversando il campo, salutò il principe e le dame abbassando la lancia. La destrezza con cui guidava il cavallo e una certa grazia giovanile gli garantirono il favore del pubblico". Ivanhoe è - dall’inizio alla fine - questo cavaliere ferroso, tutto d’un pezzo d’acciaio, seduto chino al cavallo, pronto alla battaglia cavalleresca. Ivanhoe è - dall’inizio alla fine - quest’armatura che luccica quand’è battuta dal sole e che non sente la pioggia, non sente il vento, non sente quanto la pioggia ed il vento rendono il freddo glaciale. Egli cavalca, cavalcando punta l’arma, puntando l’arma combatte, combattendo trionfa. Romanzo di cappa e di spada con qualche decennio d’anticipo ’Ivanhoe’ di Walter Scott è una fiaba che s’affida, del tutto, alle scintille degli scontri per produrre dei brividi: che si odano - degli scontri - il fragore, le scintilla, la violenza manierata in duello. Non vi è sviluppo umano dei personaggi, non vi è alcuna vibrazione dell’anima, non vi è imprevisto di trama nè scorcio improvviso possibile: una lunga traversata diritta è quest’opera, una traversata compiuta da un’armatura che luccica - trionfale - quando vi batte sopra il sole.

Il giovane Ivanhoe è costretto a lasciare la sua casa per i continui scontri con il padre Cedric, convinto sostenitore della causa sassone contro i normanni che hanno invaso dell’Inghilterra del XII secolo. Parte allora per le crociate con il re Riccardo Cuor di Leone e si guadagna la fama di prode cavaliere. Dopo anni di assenza torna a casa in incognito e con l’intenzione di riguadagnare l’affetto del padre e l’amore della bella lady Rowena, pupilla di Cedric. Riesce a partecipare ad un importante torneo presieduto dal principe Giovanni grazie all’aiuto economico del ricco ebreo Isacco di York. Qui si scontra con il cavaliere templare Brian de Bois-Guilbert, suo nemico già durante la crociata, e ottiene la vittoria ma viene ferito nello scontro. Nonostante sia stato riconosciuto dai suoi famigliari, Ivanhoe viene soccorso da Rebecca, figlia di Isacco e abile guaritrice. La comitiva di Cedric e Isacco viene però attaccata durante il viaggio di ritorno a casa e fatta prigioniera. Solo l’intervento di alcuni fuorilegge guidati da Robin di Locksley e da un misterioso cavaliere nero permette di salvare il gruppo ma Brian de Bois-Guilbert riesce a fuggire con Rebecca. Ivanhoe, sebbene ferito, lo sfida a duello e lo sconfigge, salvando così la giovane. Cedric, finalmente convinto del valore del figlio, lo riammette nella sua casa e gli permette di sposare Rowena, di cui è da sempre innamorato.