L'ultimo dei Soldengo - 9788899290382

L'ultimo dei Soldengo: «Questa tua poderosa saga dei Soldengo che segna la fine di un mondo e l'avvento di un altro dai tratti cupamente negativi nella loro meschina concretezza, anche se non rappresenta ovviamente una novità, fornisce una serie di elementi se non proprio originali, certamente insoliti del drammatico trapasso, soprattutto per la sua ambientazione provinciale e marginale. La figura di Cristiano, nella sua opaca e triste rappresentazione, umana e simbolica ad un tempo, della decadenza, riesce ad assumere tratti di tragica grandezza, proprio perché tenuta sapientemente su un registro di olimpico distacco. Insomma questa mitteleuropa provinciale, divisa tra spiritualismo nostalgico e decadente e la vitalità culturale dell'Austria felix, con la sua ricercata atmosfera crepuscolare dominata dalle tristi note di un carillon da una parte e dai passi gioiosi, ancorché ultimi di un valzer dall'altra, assume via via una sua grandezza espressiva, dà un senso al suo passaggio e alla sua fine. Mentre il timbro e le tonalità e le atmosfere che aleggiano intorno alla "Villa del faraone" costituiscono un contesto assai convincente e rappresentativo.» Da una lettera del critico e scrittore Alcide Paolini
«This powerful saga of yours of the Soldengo that marks the end of a world and the advent of another with darkly negative traits in their petty concreteness, even if it obviously does not represent a novelty, provides a series of elements if not really original, certainly unusual of the dramatic passing, especially for its provincial and marginal setting. The figure of Cristiano, in his opaque and sad representation, human and symbolic at the same time, of decadence, manages to take on traits of tragic greatness, precisely because it is wisely kept on a register of Olympic detachment. In short, this provincial mitteleuropa, divided between nostalgic and decadent spiritualism and the cultural vitality of Austria felix, with its refined twilight atmosphere dominated by the sad notes of a music box on one side and by the joyful steps, even if last of a waltz on the other, gradually takes on its expressive greatness, gives meaning to its passage and its end. While the timbre and the tones and atmospheres that hover around the "Villa of the Pharaoh" constitute a very convincing and representative context.» From a letter from the critic and writer Alcide Paolini