I mutilati - 9788897634119

I mutilati: Sospeso sullo scenario magico della Praga degli anni Venti, "I mutilati" è un romanzo figlio di quella atmosfera che oggi definiamo "praghese"; di quella crisi interiore - anche - che la psicanalisi riuscì a sezionare solo parzialmente. Il romanzo narra la tragedia di un'esistenza messa da parte dalla povertà, dal carattere alienante dei rapporti sociali, dalla melanconia sessuale, dal sadismo. Franz Polzer, umile e incolore impiegato di banca, sogna di combattere l'ostilità del mondo con un ordine metodicamente perseguito. Ma il fragile argine cede: è la "realtà", infatti, a vincere e a fare degenerare l'immaginazione malata in un caos totale. Quando Clara Porges, la donna presso cui ha affittato una stanza, si introduce nell'ordinato e angusto cosmo di Polzer, le fobie paranoiche, le ossessioni così faticosamente trattenute erompono e dilagano, segnando le tappe di un itinerario di dissoluzione che si conclude con un tragico rituale. La prevedibilità logorante dell'agire diviene abiezione senza ritorno. Alle spalle del carattere estremo di questo personaggio leso, umiliato, alle spalle della sofferta lucidità di Hermann Ungar, della sua riflessione sulla mutilazione del senso, sta di certo l'ombra di Fëdor Dostoevskij; ma si delineano anche la controllata follia di Franz Kafka, la fantasia di Gustav Meyrink, il masochismo degli adolescenti di Franz Werfel.
Suspended on the magical setting of Prague from the 1920s, "maimed" is a novel son of that atmosphere which today we call "Prague"; of the internal crisis-even-that psychoanalysis was able to dissect only partially. The novel tells the story of a life left behind poverty, alienating nature of social relations, from the melancholy, sexual sadism. Franz Polzer, colourless and humble bank clerk, dreams of fighting the hostility of the world with an order methodically pursued. But the fragile levee relents: "reality" is, in fact, to win and to make sick imagination into a degenerate total chaos. When Clara Porges, the woman from whom he rented a room, we introduce in the neat and narrow Cosmos of Polzer, phobias, paranoid obsessions so laboriously deductions arise and spreading, marking the stages of a process of dissolution which ends with a tragic ritual. Gnawing predictability of action becomes abjection. Behind the extreme character of this character Lal, humiliated, behind the painful lucidity of Hermann Ungar, its reflection on the mutilation of sense, is certainly the shadow of Fyodor Dostoevsky; but there are also controlled folly of Franz Kafka, the fantasy of Gustav Meyrink, the masochism of adolescents by Franz Werfel.