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Ternitti - 9788804608844
di Mario Desiati edito da Mondadori, 2011
- Prezzo di Copertina: € 18.50
- € 17.58
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Informazioni bibliografiche del Libro
- Titolo del Libro: Ternitti
- Autore: Mario Desiati
- Editore: Mondadori
- Collana: Scrittori italiani e stranieri
- Data di Pubblicazione: 29 Marzo '11
- Genere: LETTERATURA ITALIANA: TESTI
- Dimensioni mm: 224 x 0 x 26
- ISBN-10: 8804608846
- ISBN-13: 9788804608844
Nel dialetto locale “ternitti” è l’amianto che dà la morte, ma anche il tetto che accoglie e protegge: i due poli coesistono nella storia di Mimì. Una storia fatta di perdite e di coraggio. Mimì Orlando è una ragazza strappata alla sua terra, un Salento ricco di scogli scabri e mare aperto che Desiati descrive con la potenza delle metafore e un lirismo struggente. Quando parte con la famiglia è poco più che una bambina. La terra promessa che li attende, senza colore e senza calore, è la Svizzera, dove il lavoro ha un prezzo altissimo: il lento avvelenamento covato nei polmoni di chi lavora l’amianto. Una tragedia che si consuma a piccole dosi, una tragedia ripetuta e perciò quotidiana, cronica, grigia. Mimì diventa donna nella grande famiglia degli emigranti, un pezzo di Mezzogiorno tenuto in cattività, in accampamenti di fortuna dove la promiscuità talvolta è violenta, talvolta allegra. Mimì è la vita che si oppone ostinatamente alla morte intorno a lei, è la spensieratezza che grida anche nei momenti più bui, è avidità e passione, senza bisogno di belletti o di finzioni. Temi scottanti e attualissimi (l’emigrazione, le morti sul lavoro, la malattia) trovano qui, secondo me, la leggerezza della poesia che li sublima. Di questo romanzo si ricordano soprattutto le atmosfere che la scrittura di Desiati ricrea con pennellate sempre sfumate, mai squillanti. Luoghi e personaggi sembrano perdere i loro contorni reali per sfumare in una dimensione rarefatta e rallentata caricandosi di un’aura misteriosa e maliarda, come se fossero testimoni non solo della storia che raccontano, ma di tutte le storie simili che, anno dopo anno, si sono consumate nel silenzio e nell’anonimato. Mi piace la cura che l’autore ripone nella scelta lessicale, soprattutto nei passaggi descrittivi, quando la parola si fa evocativa e davanti agli occhi si aprono paesaggi e angoli di paese.
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