Lezioni americane. Sei proposte per il prossimo millennio - 9788804668374

Nell’introduzione all’opera è detto che "si tratta di un ciclo di sei conferenze che hanno luogo nel corso di un anno accademico all’Università di Harvard, Cambridge, nel Massachusetts" con facoltà di scelta libera dell’argomento ed utilizzo d’ogni fonte e forma possibile. Inoltre è scritto che Italo Calvino diede così importanza all’impegno che "le lezioni diventarono un’ossessione"perché l’autore aveva "materiale per almeno otto lezioni, e non soltanto per le sei previste ed obbligatorie". Al momento della partenza Calvino scrisse cinque delle sei; la sesta avrebbe avuto per titolo ’Consistency’ ovvero ’coerenza’ (e sappiamo avrebbe riguardato in principio ’Bartleby lo scrivano’ di Melville) mentre la settima (o l’ottava ed ultima) gli sarebbe piaciuto avesse avuto per tema e titolo ’Sul cominciare e sul finire dei romanzi’. Questo s’apprende nell’introduzione di questo tomo non finito per decesso, di questo manoscritto pubblicato così come "si trovava sulla sua scrivania, in perfetto ordine, con ogni singola conferenza in una cartella trasparente, l’insieme raccolto dentro una cartella rigida, pronto per essere messo nella valigia". Eppure v’è un di più oltre l’occasione che genera e la forma che assume un progetto. ’Lezioni americane’ ha per sottotitolo ’Sei proposte per il nuovo millennio’ ed esso ben rende la vera natura dell’opera: sono il testamento di Italo Calvino. Le lezioni (Leggerezza, Rapidità, Esattezza, Visibilità, Molteplicità) sono la traccia lasciata sulla sabbia e rimasta avvertibibile e calcabile (nessun onda che la cancelli, nessun vento che ne smuova un granello) del percorso compiuto da Calvino: i libri che ha letto, i libri che ha riletto, i libri che ha amato sono in esse contenuti e, in esse, servono a dichiarare i valori che Calvino assegna alla Letteratura. ’Le lezioni americane’ sono il testamento di Calvino, lasciiato lì, sulla scrivania, "in perfetto ordine".