Viene a trovarmi Simone Signoret - 9788874524341

Viene a trovarmi Simone Signoret: Nell'Iran della fine degli anni settanta, preso tra gli ultimi splendori della corte dello Scià e l'imminente ritorno in patria di Khomeini, due ragazzi, Elias - ebreo - e Simin - musulmana - scoprono di amarsi e, tra una manifestazione di piazza e una lettura di poeti contro il regime, affrontano titubanti e stupiti l'alba dei loro sentimenti. A raccontarne la storia trent'anni dopo, a comporre tra ricordo e immaginazione quei giorni, è Ciangis Salami. Amico dei due e regista condannato dalla censura per un soggetto colpevole di "ammiccamenti al sionismo", tra le mura del penitenziario di Evin ricostruisce la loro vicenda, convinto di regalare dopo anni di fallimenti un capolavoro al cinema iraniano. Nulla è più fugace del film di Ciangis fatto di scene girate, montate, mille volte riviste in moviola nel buio della mente. Tutto nel suo sguardo si trasforma in pellicola, anche la moglie Ozra: sempre con una sigaretta tra le labbra, ha l'aria altera di Simone Signoret nei film con Jean Gabin. Una storia d'amore, di morte e di rivoluzione, un noir nell'Iran sconvolto dalla fine del regime, e insieme una struggente riflessione sulla libertà e sulla miracolosa permanenza dell'opera d'arte.
In Iran in the late 1970s, caught between the past splendours of the Court of the Shah and the imminent return of Khomeini, two boys, Elias-Muslim-Jew-and they love each other and Simin-, between a demonstration and a reading by poets against the regime, facing faltering and amazed at the dawn of their feelings. To tell the story, thirty years later, to settle between memory and imagination these days, is Ciangis Salami. Friend of two and Director condemned by censorship for a person guilty of "winks to Zionism", within the walls of Evin penitentiary reconstructs their story, convinced to give after years of failure a masterpiece in Iranian cinema. Nothing is more fleeting Ciangis made of film scenes, mounted, a thousand times magazines in slow motion in the darkness of the mind. Everything in his gaze is transformed into film, even the wife Ozra: always with a cigarette between his lips, he alters to Simone Signoret in movies with Jean Gabin. A story of love, death and revolution, a noir in Iran during the end of the regime, and a poignant reflection on liberty and miraculous permanence of the artwork.