Folla anonima e incomunicante. Opere pittoriche. Ediz. illustrata - 9788891111845

Folla anonima e incomunicante. Opere pittoriche. Ediz. illustrata: Dopo la mostra del 2010 a Castel dell'Ovo di Napoli, Gennaro Esca presenta la produzione recente in questo bel catalogo. Esca vede la carica di violenza che percorre il mondo contemporaneo e la rappresenta in modo non cruento, quasi un dato se pur doloroso del vivere. I suoi prigionieri sotto il sole sono spogliati di ogni sembianza umana, essere viventi in attesa della fine, o corpi ripiegati su se stessi, reietti e colpevolizzati di cui si discerne la folta capigliatura di un capo femminile. O il grido muto e scultoreo, di morto sull'attenti. Ma la violenza prima di essere manifesta e riconoscibile, nasce nel sociale, è quasi connaturata nell'individuo moderno. Si appalesa come anonimato, non-comunicazione, solitudine. La maggior parte della produzione recente si svolge su questi temi, di cui Gennaro Esca coniuga le varie voci. A cominciare dal violinista di strada parigino, che suona per sé. La sua musica si sparge nell'aria. Chissà se qualcuno, oltre alla bella fioraia, ne capta le note, ne coglie il motivo. Una metafora dell'artista odierno, quasi un autoritratto.
After the exhibition of 2010 at Castel dell'Ovo in Naples, Gennaro Bait presents the production in this beautiful catalog. Decoy see the charge of violence that runs through the contemporary world and represents it in a non-bloody, almost a given though painful of living. His prisoners under the Sun are stripped of all human appearance, living beings waiting for the end, or bodies folded on themselves, outcasts and blamed you discern the thick hair of a female boss. Or the silent cry and sculptural, died at attention. But the violence before it is manifested and recognizable, was born in social, is almost inherent in the modern individual. It revealed only as non-communication, anonymity, solitude. Most recent production takes place on these themes, including Gennaro Bait combines the various items. Beginning with the Parisian Street violinist who plays itself. His music spreads in the air. I wonder if somebody, in addition to the beautiful flower girl, picks up the notes, grasps the reason. A metaphor for the artist of today, almost a self-portrait.