Assurdi e diversi - 9788891161727

Assurdi e diversi: Nel rapporto omologazione-diversità costitutivo del nostro panorama sociale, gli Assurdi (maggioranza) e i Diversi (minoranza) rappresentano due poli antropologici alternativi e complementari. Accettare l'omologazione sociale con le sue assurde modalità, o (perlomeno) tentare di recuperare spazi personali di libertà: questo è il dilemma. Lo scrittore si rivela debitore, per sua stessa ammissione, di quel Teatro dell'Assurdo (anni '50-'60, ma ancora così attuale!) che ritiene parte fondamentale della sua formazione non solo teatrale, ma anche culturale e artistica. "Quando misi in scena il teatro di Jonesco, pensavo che la visione del mondo di quell'autore (come di Beckett o di Pinter) fosse un po' esagerata, quasi surreale. Oggi mi accorgo che invece si è del tutto realizzata nella nostra contemporaneità. Quella modalità esistenziale all'insegna dell'incomprensione reciproca, dell'irrazionalità e della frammentarietà, che pensavamo transitorie, è diventata la nostra realtà quotidiana. Quel Teatro dell'Assurdo è diventato il nostro teatro quotidiano." In questi testi (a due voci o monologanti, ma anche nella prima persona della voce narrante dei racconti, come delle poesie) trovano posto non solo la difficoltà o l'impossibilità della comunicazione, ancora tipica del mondo attuale, ma anche l'assurdità, l'ironia, l'umorismo, il grottesco, i desideri repressi, la ribellione, la nostalgia, la poesia, insieme a quel bisogno di libertà e di verità che è in ognuno di noi.
Constituent of our diversity report approval-social landscape, the absurd (majority) and different (minority) represent two poles anthropological alternative and complementary. Accept social approval with his absurd manner, or (at least) try to recover personal spaces of freedom: that is the question. The writer turns debtor, by his own admission, the theatre of the absurd (years ' 50-' 60, but still so timely!) that considers part of her training not only dramatic, but also cultural and artistic. "When I put in the theater scene of Jonesco, I thought the worldview of that author (as of Beckett or Pinter) was a little overwhelming, almost surreal. Today I realize that you are completely realized in our contemporary world. The existential mode of mutual misunderstanding, of irrationality and of fragmentation, we thought, it has become our daily reality. The theatre of the absurd has become our daily theater. " In these texts (two voices or monologanti, but even in the first person narrator of the stories, like poems) are not only the difficulty or impossibility of communication, yet typical of today's world, but also the absurdity, irony, humor, the grotesque, the repressed desires, rebellion, nostalgia, poetry, along with the need for freedom and truth that is within each of us.