Il Buon abitare. Pensare le case della modernità - 9788882730987

Il Buon abitare. Pensare le case della modernità: "Il buon abitare studia" le relazioni esistenti tra le diverse modalità dell'abitare, le correnti del pensiero contemporaneo, le forme della casa e i modi di progettarla. La tecnica espositiva scelta è quella della visita guidata ad un piccolo gruppo di case, reali o immaginarie, attraverso le quali restituire un panorama descrittivo di ciò che il XX secolo ci ha lasciato in eredità. Per riuscire nell'intento l'autore opera una riduzione, che consiste nel rendere visibili i vari archetipi attraverso esaltazione dei loro tratti più evidenti: come succede nelle caricature, isolando solo alcuni aspetti particolari ci si allontana dalla realtà ma si chiariscono le differenti caratteristiche peculiari. Non si tratta di un manuale di architettura domestica: il testo non vuole essere una riflessione sulle tecniche progettuali bensì sui modi di abitare, di appropriarsi dello spazio privato e, per estensione, dello spazio pubblico: una riflessione, dunque, sulla qualità dell'abitare. Per questo l'autore ha utilizzato un linguaggio non specialistico e, soprattutto, riferimenti che appartengono più alla cultura generale che all'ambito strettamente disciplinare. Di fatto il saggio scorre con ritmo rapido, nella convinzione, espressa dallo stesso autore, che i migliori libri siano quelli che possiamo fare nostri e sviluppare in direzioni imprevedibili.
"The good living is studying" the relationships between the different ways of living, the currents of contemporary thought, the House forms and ways to design it. Exhibition technique chosen is that of the guided tour for a small group of houses, real or imaginary, through which return a descriptive view of what the 20th century has left us. To succeed the author makes a reduction, which is to make visible the various archetypes through exaltation of their most obvious: as happens in caricatures, isolating some particular aspects you depart from reality but will clarify the different characteristics. This is not a manual of domestic architecture: the text is not intended to be a reflection on design techniques but on ways of living, to appropriate private space and, by extension, of public space: a reflection, therefore, the quality of living. For this the author used a non-specialist language and, above all, references that belong more to the general culture which strictly regulate. In fact the essay flows with rapid pace in the belief, expressed by the author himself, that the best books are those that we can make our own and develop in unpredictable directions.