L'Energia del vuoto - 9788860885388

L’ intraprendente Nurja, giovane giornalista con l’arte sapiente di scegliere un sorriso per ogni circostanza, deve redigere un articolo sui ricercatori del CERN di Ginevra. Inizia, così, per lei e per noi, un viaggio nelle profondità della fisica moderna. Sì, perché in questo romanzo la vera protagonista è lei, la fisica, quella capace di scatenare entusiasmi e scoramenti, attese insonni e passioni totalizzanti, atti di coraggio e atti di fantismo. Bruno Arpaia mescola abilmente i generi letterari, le atmosfere fosche di un giallo e la divulgazione scientifica, la delicatezza dei sentimenti (storie d’amore che non sanno nascere e storie che sembrano finite) e il senso, tutto noir, di pericolo incombente. Così la scienza appare più affascinante della fantascienza, più avvincente di una storia d’amore, e i ricercatori del CERN si fanno umani e meno distanti di come li immaginerebbe l’uomo comune. Essi hanno debolezze e qualità, difetti e tic, luci ed ombre; sono diversi tra loro ma accomunati dal fervore per l’esperimento che stanno portando a termine e da cui attendono risposte che potrebbero sovvertire certezze e teorie consolidate, aprendo le porte ad un nuovo modo di concepire il mondo. Il lettore si lascia conquistare. E pian piano, anche se profano, comincia a familiarizzare con neutrini e stringhe, bosoni e quanti. Questo romanzo ci racconta correttamente la fisica senza rinunciare a narrare una storia, dimostrando che letteratura e scienza, quando dialogano, sanno fare scintille e rendersi meno autoreferenziali.