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Circolare agli amici d'Italia - 9788867401154

di Michail Bakunin Catucci M. (cur.) edito da Robin, 2013

Informazioni bibliografiche del Libro

 

Circolare agli amici d'Italia: Per indurre le società operaie italiane a separarsi in modo netto dall'Internazionale e promuovere la loro federazione in accordo con i principi da lui propugnati, Mazzini pensò di indire un Congresso da tenere a Roma nei primi giorni di novembre del 1871. Dettata come risposta alla minaccia rappresentata dal Congresso mazziniano, la Circolare è certamente il miglior pamphlet del rivoluzionario russo. Bakunin sottopone a una critica radicale il pensiero e l'operato di Mazzini, individuando le cause degli insuccessi della azione politica repubblicana, per poi fornire una spregiudicata analisi sociologica dell'Italia e delle sue classi dirigenti, incapaci di vedere, al di là dell'unità politica, la reale divisione del paese in "cinque nazioni" che poco o nulla hanno in comune tra loro. Nella Circolare, scritta di getto nell'esilio di Locarno, l'anarchico Bakunin riesce a dare la migliore sintesi del suo pensiero, toccandone tutti i temi principali: il materialismo e l'ateismo, il federalismo e l'internazionalismo, ma soprattutto l'assoluto rispetto per la libertà, contro ogni tipo di costrizione. Come egli stesso scrive, nell'apparente banalità della conclusione, giustificandosi per l'eccessiva lunghezza della lettera: "Volevo esser breve, ma non ho saputo esserlo. Il soggetto stesso mi ha trascinato. In compenso però avete intiero il mio pensiero."
To induce the companies worldwide to separate cleanly from the International workers and promote their Federation in accordance with the principles he espoused, Mazzini was thought to hold a Congress to be held in Rome in early November 1871. Motivated as a response to the threat posed by Congress Mazzini, the circular is certainly the best of the Russian revolutionary pamphlets. Bakunin undergoes a radical critique of the thought and work of Mazzini, identifying the causes of failures of Republican political action, then provide an unbiased sociological analysis of Italy and its leaders, unable to see beyond the political unit, the actual Division of the country into "five Nations" that have little or nothing in common with each other. In the circular, written straight off into exile in Locarno, the anarchist Bakunin succeeds in giving the best summary of his thought, by tapping all main themes: materialism and atheism, federalism and internationalism, but especially the absolute respect for freedom, against all kinds of constraint. As he himself says, the apparent banality of the conclusion, pleading for the excessive length of the letter: "I wanted to be brief, but I couldn't be. The subject itself dragged me. On the other hand, however, you have all my thought. "

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