Le strategie fatali - 9788867234448

Le strategie fatali: "L'enigma si è capovolto: una volta era la Sfinge che poneva all'uomo la domanda dell'uomo, che Edipo ha creduto di risolvere, che tutti noi abbiamo creduto di risolvere, oggi è l'uomo che pone alla Sfinge, all'inumano, la domanda dell'inumano, del fatale, della disinvoltura del mondo verso le nostre azioni, della disinvoltura del mondo verso le leggi oggettive. L'oggetto (la Sfinge), più sottile, non risponde. Ma bisogna pure che disobbedendo alle leggi, eludendo il desiderio, risponda in segreto a qualche enigma. Che cosa resta se non il volgerci dalla parte di questo enigma?". La catastrofe è già avvenuta, siamo oltre: a questo riconoscimento deve seguire, per Jean Baudrillard (1929-2007), il tentativo di pensare la nostra nuova condizione senza ricorrere a categorie superate. La scena della storia, dello scambio, del fantasma, del politico, del corpo sono finite; con la loro scomparsa ogni radicalità critica è diventata inutile. Non è più il modo di produzione, è il modo di sparizione a essere avvincente; e, in generale, le cose visibili non trovano fine nell'oscurità e nel silenzio, ma svaniscono nel più visibile del visibile, l'oscenità. Nell'iperreale - la forma estatica di un reale non più frenato dall'illusione - si installano l'inerzia, l'escrescenza, l'ipertelia, l'effetto speciale: le cose, svincolate dalla loro essenza, proliferano all'infinito, si potenziano, assumono una curvatura malefica che mette fine all'orizzonte del senso.
"The riddle has turned upside down: it was once the Sphinx that asked man the question of man, which Oedipus believed to solve, which we all believed to solve, today it is the man who asks the Sphinx, the inhuman, the question of the inhuman, the fatal, the the world's ease with our actions, the world's ease with objective laws. The object (the Sphinx), thinner, is unresponsive. But it must also be necessary that by disobeying the laws, evading desire, it responds in secret to some conundrum. What is left but the turn of this conundrum?" The disaster has already happened, we are beyond: this recognition must be followed, for Jean Baudrillard (1929-2007), the attempt to think about our new condition without resorting to outdated categories. The scene of history, of the exchange, of the ghost, of the politician, of the body are over; with their disappearance all critical radicality has become useless. It is no longer the mode of production, it is the way of disappearance that is compelling; and, in general, the visible things do not end in darkness and silence, but vanish into the most visible, obscenity. In hyperreal - the ecstatic form of a real no longer held back by illusion - inertia, growth, hypertelia, the special effect are installed: things, detached from their essence, proliferate endlessly, strengthen, take on a curvature that puts an end to the horizon of meaning.