L'idea documentaria. Altri sguardi dal cinema italiano - 9788871806358

L'idea documentaria. Altri sguardi dal cinema italiano: Attraverso interventi di autori, critici, operatori culturali il testo esplora l'orizzonte documentario del cinema italiano, evidenziandone le potenzialità formali e i paradossi produttivi. Al di là di rassicuranti etimologie pseudoscientifiche, l'idea documentaria costituisce oggi una delle esperienze creative più interessanti per la riflessione sulle nuove forme cinematografiche. Eppure, nonostante risulti luogo di ricerca e di espressione, di impegno e di testimonianza, continua a brillare quale magnifica assenza dai circuiti distributivi e dall'immaginario dello spettatore. Dopo il "cinecidio" degli anni '80, mentre la grancassa di "realtà televisive" completava la riduzione antropologica del cittadino italiano, il documentario ha rischiato l'estinzione: oggi la situazione sta lentamente cambiando ma mancano ancora referenti istituzionali capaci di promuovere adeguate politiche culturali. Nonostante tutto una domanda si impone: l'idea documentaria sta forse diventando luogo privilegiato per una più vasta riflessione estetica sul cinema italiano?
Through authors, critics, cultural operators the text explores the horizon documentary Italian cinema, highlighting the formal potentials and paradoxes productive. Beyond reassuring pseudoscientific etymologies, the documentary idea is now one of the most interesting creative experiences for reflection on new forms. Yet, despite showing place of research and expression of commitment and testimony, continues to shine as magnificent absence from the viewer's imagination and distribution circuits. After the "cinecidio" of the years ' 80, while the bass drum of "reality television" completed the anthropological reduction of Italian citizen, the documentary has risked extinction: today the situation is slowly changing but still lack institutions capable of promoting cultural policies. Nevertheless a question imposes itself: the documentary idea is perhaps becoming a privileged place for a wider aesthetic reflection on Italian cinema?