Da Sartre a Baudelaire - 9788874979455

Da Sartre a Baudelaire: Il presente lavoro di Georges Blin, curato da Giuseppe Grasso, è l'intervento più importante pubblicato in risposta al Baudelaire di Sartre del 1946, un punto di riferimento imprescindibile per capire i termini di un confronto che ha fatto epoca e che appartiene alla storiografia letteraria del Novecento. L'autore vi s'interroga sull'opportunità di esprimere un giudizio morale su Baudelaire solo sulla base dei Journaux intimes. Se è vero che il Baudelaire di Sartre nasce come introduzione a una raccolta di pensieri autobiografici, i giudizi del filosofo restano viziati dal ritratto che vuole imporre a priori all'autore delle Fleurs du Mal. Il libro, utilizzando il metodo della "psicoanalisi esistenziale" che chiama in causa la "scelta originaria" di Baudelaire, finisce per svilire l'uomo visto da sempre come il prototipo del "poeta maledetto". Quella di Sartre, spiega l'autore, è una "requisitoria abusiva" in cui il filosofo indossa i panni dell'"inquisitore" più che dell'"indagatore", interessato soprattutto a sostenere le proprie tesi faziose, a verificare le categorie ontologiche dell'esistenzialismo più che a ricercare nell'intimo l'autobiografia dolorosa del poeta.
This work of Georges Blin, edited by Joseph Grasso, is the most important published in response to Baudelaire of Sartre of 1946, a point of reference to understand the terms of a confrontation that has made history and that belongs to the literary historiography of the twentieth century. The author is uncertain about whether to express a moral judgment on Baudelaire just on the basis of the Journaux intimes. While it is true that the Baudelaires of Sartre was born as an introduction to a collection of autobiographical thoughts, judgements of the philosopher remain spoiled by portrait that wants to impose a priori to the author of Les Fleurs du Mal. The book, using a method known as existential psychoanalysis "which calls into question the" original "choice of Baudelaire, ends up debasing the man seen as the prototype of the" cursed poet ". That of Sartre, the author explains, is a "squatter" indictment in which the role of the philosopher "Inquisitor" rather than the "investigator", mainly to support their thesis partisan statements, to check their ontological categories of Existentialism than to search deep within the poet's painful autobiography.