Tullio Pericoli. Opera incisa. Ediz. illustrata - 9788877665201

Tullio Pericoli. Opera incisa. Ediz. illustrata: "Lucia Tongiorgi Tomasi - Alessandro Tosi: I segni e le cose hanno sempre accompagnato il lavoro di Tullio Pericoli. Le cose, non gli oggetti. Più vere e insieme più irreali, motivo e pretesto metaforico e anti-tassonomico da cui l'immaginazione potrà partire per costruire e raccontare, in un raffinatissimo gioco di magiche corrispondenze, paesaggi e volti. Salvatore Settis: Volti come paesaggi, paesaggi come volti. Nelle accuratissime esplorazioni, e introspezioni, del volto umano che Tullio Pericoli è venuto tracciando, il ritratto sfuma nel paesaggio, specialmente quando si fa drammatico close up come nella serie memorabile costruita intorno al volto di Beckett... Franco Fanelli: Non stupisce che Tullio Pericoli confessi di non riuscire ad amare le acqueforti di Morandi e che riconduca la sua 'scuola' a Rembrandt. Pensiamo ai paesaggi e ai ritratti, versanti tematici comuni al grande olandese e a Pericoli: percepiamo immediatamente come i due appartengano alla famiglia 'segnica' della grafica, laddove il grafema connota, nella sua essenzialità e singola identità materica e gestuale, la spazialità, la profondità, il soggetto stesso..." (Dalla prefazione)
"Lucia Tongiorgi Tomasi-Alessandro Tosi: signs and things have always accompanied the work of Tullio Pericoli. Things, not objects. Truer and more unreal, reason and excuse metaphorical and anti-taxonomy from which the imagination could start to build and tell, in a refined game of magical correspondences, landscapes and faces. Salvatore Settis: faces as landscapes, landscapes like faces. In very accurate explorations, and introspection, of the human face that Tullio Pericoli came by drawing, portrait, especially when doing dramatic landscape fades into close up as in the memorable series built around the face of Beckett ... Franco Fanelli: no wonder Tullio Pericoli confess to fail to love the etchings by Morandi and reacquaint his ' school ' to Rembrandt. We think of the landscapes and portraits, the common theme for the great Dutch sides and Dangers: we perceive immediately as the two belong to the family ' sign ' of graphics, where the grapheme connotes, in its essence and single identity into materials and gestural, spatiality, depth, the subject itself ... " (From the preface)