La scoperta dell'Italia. Il fascismo raccontato dai corrispondenti americani - 9788831727563

La scoperta dell'Italia. Il fascismo raccontato dai corrispondenti americani: L'Italia di inizio Novecento si rivelò per i corrispondenti americani, colti alla sprovvista dal suo grande fermento politico, un enigma difficile da decifrare e narrare ai lettori d'oltreoceano. Già profondamente scossi dalle lotte sociali del Biennio Rosso, ai loro occhi veri e propri moti eversivi di derivazione russa, di fronte al sorgere del movimento mussoliniano ebbero reazioni diverse: alcuni, abbandonandosi a illusioni e pregiudizi, azzardarono audaci analogie tra il capo del fascismo e i protagonisti dell'epopea a stelle e strisce; altri si avventurarono in analisi fondate su un immaginario carattere italico, frutto di conoscenze superficiali e stereotipi. Di fatto, fino a metà degli anni trenta Mussolini godette di grande popolarità presso la stampa americana. Gli inviati che giungevano numerosi a Roma per intervistarlo scrivevano articoli apologetici sul giovane dittatore, ne esaltavano l'iperattivismo e la ferrea volontà nell'imporre regole a un popolo che, in fondo, consideravano anarchico. Alcuni credettero addirittura di aver trovato nel fascismo la quadratura del cerchio: una seria riforma del capitalismo con l'aggiunta di elementi di umanitarismo sociale. Le storie personali, i racconti e i reportage di questi giornalisti forniscono oggi un punto di vista inedito per ripercorrere le vicende di quegli anni, offrendo allo stesso tempo uno straordinario spaccato della società del ventennio fascista, con il controllo sistematico sulla stampa e l'utilizzo di una robusta rete di spie. Una storia che non si esaurisce con la Liberazione, ma che ha interessanti ric
Italy at the beginning of the twentieth century turned out to be for American correspondents, caught off guard by its great political turmoil, a conundrum difficult to decipher and narrate to readers overseas. Already deeply shaken by the social struggles of the Red Biennial, in their eyes real eversive movements of Russian derivation, in the face of the rise of the Mussolinian movement had different reactions: some, abandoning themselves to illusions and prejudices, ventured bold similarities between the leader of fascism and the protagonists of the epic stars and stripes; others ventured into analysis based on an imaginary Italic character, the result of superficial knowledge and stereotypes. In fact, until the mid-1930s Mussolini enjoyed great popularity in the American press. The envoys who came to Rome to interview him wrote apologetic articles about the young dictator, extolling his hyper-activism and the fervent willingness to impose rules on a people they considered anarchist. Some even believed that they had found in fascism the square of the circle: a serious reform of capitalism with the addition of elements of social humanitarianism. The personal stories, stories and reports of these journalists today provide an unpublished point of view to retrace the events of those years, while offering an extraordinary insight into the society of the twenty-year-old fascist, with the control press and use of a robust network of spies. A story that does not end with Liberation, but which has interesting