L'Italia in ristagno - 9788846495969

L'Italia in ristagno: L'economia italiana è costantemente declinata negli ultimi decenni fino ad arrivare ad uno stato di stagnazione di cui non si vede la fine. Il saggio L'Italia in ristagno dapprima descrive questa decadenza, con largo uso di dati e di grafici, e poi illustra, tramite una serie di simulazioni, come la si sarebbe potuta evitare con scelte diverse di politica economica. Essenziali per l'instradamento del Paese in un sentiero di crescita sostenibile sarebbero stati il miglioramento della sua struttura socioeconomica nonché la manovra del cambio in funzione dei suoi fondamentali e non della svalutazione selvaggia o, alternatamente, della retorica unificazionista. Si mostra infatti come l'economia italiana non sia stata nel passato e non sia pronta tuttora a far parte dell'area del marco e che l'essere membri della cosiddetta Eurozona vada a vantaggio di altri Paesi europei e a svantaggio dell'Italia. Le finalità di bassa inflazione e di stabilità monetaria addotte per l'uso dell'euro, e reiteratamente ribadite, non costituiscono altro che un pretesto verbale con il quale giustificare l'ancoraggio della moneta nazionale alla valuta di tale area. Si illustra poi come uno sviluppo sostenuto condurrebbe ad un netto miglioramento delle finanze pubbliche, che è vano ritenere possibile senza una preliminare e costante crescita economica. Tre dettagliate appendici al saggio descrivono infine la costruzione econometrica del modello utilizzato per le simulazioni.
The Italian economy has steadily declined over the past decades until reaching a State of stagnation to which no end in sight. The essay Italy flat first describes this decadence, with extensive use of data and charts, and then explains, through a series of simulations, as it could have been avoided with different choices of economic policy. Essentials for routing of the country on a sustainable growth path would be the improvement of the socio-economic structure and fundamental change in terms of its operation and not wild or devaluation, alternately, unificazionista rhetoric. It shows how the Italian economy has been in the past and is ready to be part of the mark and that being members of the so-called Eurozone benefits from other European countries and to the detriment of Italy. The purpose of low inflation and monetary stability given for the use of the euro, and repeatedly reaffirmed, do not constitute nothing more than a pretext under which justify the verbal pegging the national currency to the currency of that area. Shows then like one sustained development would lead to a marked improvement in public finances, which is pointless considering possible without a preliminary and steady economic growth. Three detailed appendices to the essay describes the econometric model building finally used for the simulations.