Cose (quasi) mai viste. Idee, processi e progetti della ricerca artistica italiana degli anni '60 e '70. Ediz. illustrata - 9788849220605

Cose (quasi) mai viste. Idee, processi e progetti della ricerca artistica italiana degli anni '60 e '70. Ediz. illustrata: "Cose (quasi) mai viste" mette in campo un'ipotesi di contributo alle conoscenze dell'arte degli Anni '60-'70 attualizzando ed elaborando tesi sostenute già negli anni passati, introducendo un'attitudine aperta alla domanda più che alla chiusura filologica. Cerca di ricostruire o ricostituire per somme linee, ed esemplari personalità, il mosaico esploso di una pratica recente dell'arte, profondamente ancorata e radicata come rivoluzionaria nel nostro tempo: lo specchio di una società, la nostra di quegli anni, che viveva una mutazione e attraversava cambiamento di segni, di senso e delle strutture mentali. È un progetto condiviso nato dall'esigenza - avvertita da più parti in questi ultimi tempi - di una rilettura alla luce del presente di quel periodo compreso tra gli Anni '60 e '70: un coacervo di complessità e problematicità affascinante e controversa che non ha ancora permesso nonostante i tentativi di classificazione e storicizzazione - di essere consegnato tout court ad una rigidità filologica. Un progetto che, a fronte di questa dichiarata complessità, ha giocato piuttosto sulle diversità, consapevole di essere di fronte a delle "realtà" che, se non possono essere definite parallele, sicuramente risultano convergenti, sia sotto il profilo teorico sia produttivo sia di tensione, verso un approdo di problematica comune (ai nostri artisti, ma non solo ad essi).
"Things (almost) never seen" deploys an assumption of contribution to the knowledge of the art of the years ' 60-' 70 by discounting and elaborating thesis supported already in past years, by introducing an open attitude to the question rather than philological closure. Attempts to reconstruct or reconstitute for lines, and exemplary personalities, the recent practice of art, mosaic exploded deeply anchored and rooted as revolutionary in our time: the mirror of a society, our of those years, who lived a mutation and ran through change of signs, for meaning and mental structures. And a shared project born from the necessity-felt in many quarters in recent times-a reinterpretation in the light of this that the period between the years ' 60 and ' 70: an accumulation of complexity and fascinating and controversial problem that hasn't allowed-despite attempts to classify and store-delivery tout court a philological rigidity. A project that this declared complexity, played rather on diversity, aware of being in front of the "fact" that if parallel cannot be defined, definitely convergent, both from a theoretical and productive of tension, toward a landfall of common problem (to our artists, but not only for them).