Uccelli da gabbia e da voliera - 9788845256301

E’ il primo libro di De Carlo che leggo e devo dire che l’ho trovato assai strano. La tecnica di scrittura a mio avviso si merita un dieci. Infatti lo stile tecnico del romanzo è davvero ben congegnato; le brevissime ed incisive frasi, che si concatenano in periodi spezzati e filanti, portano il lettore a galoppare attraverso le pagine, come attirato dentro un irresistibile vortice di azioni e pensieri. Per questo tanto di cappello a De Carlo. Ma la storia e - soprattutto - il protagonista Fiodor mi hanno profondamente irritato, tanto che lo stomaco ancor mi duole. Fiodor è il tipico stronzetto nullafacente di 21 anni che vive a scrocco, sempre indeciso e profondamente imbevuto nel suo egoismo abissale. L’amore lo scuoterà, ma anche questo sentimento amoroso a me sembra più un suo bisogno egoistico, un capriccio che lui deve soddisfare a tutti i costi, che un sentimento reale. Fiodor è tutto concentrato su se stesso e del tutto incurante dei sentimenti degli altri e delle loro esigenze. Un vero e proprio deficiente il cui unico elemento gradevole è costituito dalla passione per gli uccelli esotici, trasmessagli dal padre. Un protagonista irritante al massimo (più volte gli augurerete le peggio cose) che purtroppo rovina una romanzo scritto con tecnica geniale. Da leggere con la citrosodina a portata di mano.