«Significar per verba». Laboratorio dantesco. Atti del convegno Università di Udine (Udine, 22-23 ottobre 2015) - 9788880639954

«Significar per verba». Laboratorio dantesco. Atti del convegno Università di Udine (Udine, 22-23 ottobre 2015): Il convegno tenutosi a Udine sotto l'etichetta di Laboratorio dantesco ha presentato non solo un ampio quadro degli studi danteschi in questo avvio del ventunesimo secolo, ma ha messo in mostra alcune delle più vivaci officine personali di studiosi noti e affermati, impegnati anche in progetti collettivi di lungo periodo, così come di giovani che variamente vanno ampliando i percorsi con originalità e innovative curiosità. Il referto complessivo registra la buona salute degli studi su Dante e sulla sua opera, approfondita anche nelle articolate relazioni con la cultura circostante. Sembra portare giovamento soprattutto la molteplicità degli interessi e degli approcci, su una linea che senza esitazioni è quella della fedeltà ai testi, aggrediti con un rigore applicato in modo uniforme ai vari "territori" affrontati dagli undici studiosi qui schierati. Si affiancano temi propriamente filologici (anche con rilevanti implicazioni lessicografiche), approfondimenti testuali, storia della cultura e della critica, studi sulla diffusione dei testi danteschi, sulla "biblioteca" del Poeta e sulle citazioni della Commedia in volgarizzamenti trecenteschi, analisi di manoscritti antichi, fmo alle implicazioni interpretative suscitate dalle traduzioni in lingua friulana. La tensione espressa dai laboratori può insomma ben collocarsi sotto il riverbero della citazione del verso nel quale Dante, preparandosi al supremo regno ultramondano, affermava - pur negandone nello specifico la possibilità, ma intraprendendone insieme l'estrema attuazione - il consapevole uso della parola: «significar
The conference held in Udine under the label of Dante's Laboratory presented not only a broad picture of Dante's studies at this start of the 21st century, but also showcased some of the most vibrant personal workshops of well-known and established scholars, engaged also in long-term collective projects, as well as young people who are variously expanding the paths with originality and innovative curiosities. The overall report records the good health of the studies on Dante and his work, also deepened in the articulated relations with the surrounding culture. It seems to benefit above all the multiplicity of interests and approaches, on a line that without hesitation is that of fidelity to texts, attacked with a rigor applied uniformly to the various "territories" faced by the eleven scholars here Deployed. It is flanked by properly philological themes (even with significant lexicographic implications), textual insights, the history of culture and criticism, studies on the dissemination of Dante's texts, the "library" of the Poet and the quotations of the Comedy in 13th-century vulgarities, analysis of ancient manuscripts, fmo to the interpretative implications aroused by translations in the Friulian language. The tension expressed by the laboratories may well be placed under the reverberation of the quote of the verse in which Dante, preparing for the supreme ultraworldly kingdom, stated - while denying the possibility specifically, but undertaking together the extreme implementation - the conscious use of the word: "significar