Storia dell'arte e anacronismo delle immagini. Ediz. illustrata - 9788833917702

Storia dell'arte e anacronismo delle immagini. Ediz. illustrata: L'anacronismo, ovvero l'intrusione di un'epoca in un'altra, la proiezione sul passato di categorie che non gli appartengono, è la bestia nera di ogni disciplina storiografica, compresa la storia dell'arte. Ma il tabù dell'operazione ritenuta falsificante sopra ogni altra è rovesciato da Didi-Huberman nella prospettiva che la recupera a paradigma vitale dell'interrogazione storica, sulla scorta delle tre "stelle solitarie" che hanno posto l'immagine nel cuore stesso della riflessione sul tempo: Aby Warburg, Walter Benjamin e Carl Einstein. Il tempo non si identifica senza residui con la storia, di cui le immagini non sono meri documenti, secondo l'abusata formula "l'artista e il suo tempo". Dunque quale tempo ci sta davanti nell'immagine? È innanzi tutto un tempo plurale, un montaggio di temporalità differenti e sfasate, di ritmi eterogenei, come accade in un affresco del Beato Angelico, dove un pensiero mistico del V secolo si incastona in una cornice già rinascimentale. La storia dell'arte si esercita su questi oggetti temporalmente spuri, e facendolo modifica lo schema epistemico della storia stessa, mette in atto una serie di temporalizzazioni che è anche una critica della storia in quanto sottomessa alla dinamica chiusa della cronologia.
The anachronism, the intrusion of an era to another, the projection on the past of categories that do not belong to it, is the Bete Noire of all historiographical discipline, including the history of art. But the taboo of the operation held falsifying above all is overthrown by Didi-Huberman in perspective that the vital historical question recovers to paradigm, based on the three "lonely stars" who have placed the image in the very heart of the reflection on time: Aby Warburg, Walter Benjamin and Carl Einstein. The time cannot be identified without residue with history, whose images are not mere documents, according to the overused formula "the artist and his time". What time lies before us in the picture? And first of all a different temporality, a montage of plural time and confused, disparate rhythms, as happens in a fresco by Fra Angelico, where a 5th-century mystical thought embeds itself in a Renaissance already. The history of art is practiced on these objects temporally spurious, and making him change the schema epistemic history itself, implements a series of temporalizzazioni which is also a criticism of history as submissive to the dynamics of history.