Edoardo Bennato. Venderò la mia rabbia - 9788865831397

Edoardo Bennato. Venderò la mia rabbia: Di Edoardo Bennato oggi si parla davvero (troppo) poco. Eppure, negli anni Settanta è stato forse il più amato tra i cantautori e ha creato almeno una trentina di brani che possono essere considerati dei classici della nostra discografia. Canzoni come "Salviamo il salvabile", "Un giorno credi" e "Meno male che adesso non c'è Nerone" hanno rappresentato la colonna sonora di una generazione immersa in una confusa realtà quotidiana fatta di austerity, di scontri di piazza e di terrorismo che via via diventava sempre più imprevedibile e feroce. Una carriera tutta in salita, quella di Bennato, che ha dovuto lottare con le unghie e con i denti per conquistarsi il proprio posto al sole. Il cammino, dai primi concertini con i fratelli nella Napoli degli anni Cinquanta passando per il trionfo di San Siro nel luglio 1980 di fronte a 80mila persone in delirio, fino a giungere al recente inno per i 150 anni dell'Unità d'Italia, non è certo stato una passeggiata. Se Edoardo ce l'ha fatta, è stato grazie alla sua (sana) rabbia, e alla ferma convinzione nel proprio talento. "Venderò la mia rabbia" è stato scritto avvalendosi degli archivi a disposizione (dischi, liri, riviste, quotidiani, Teche Rai) e intervistando i più stretti collaboraton del cantautore/rocker di Bagnoli, fratelli (Eugenio e Giorgio) compresi.
Today we speak of Edoardo Bennato really (too) little. Still, in the 1970s was perhaps the most popular songwriters and created at least thirty pieces that can be considered classics of our discography. Songs like "Let's save what can be saved," "Un giorno credi" and "thank goodness there's Nero" accounted for the soundtrack of a generation immersed in a confused everyday reality made of austerity, of riots and terrorism that gradually became more and more erratic and fierce. A career all uphill, to Jackson, who had to fight tooth and nail to win your place in the Sun. The journey from the first concerts with her brothers in Naples of the fifties through the triumph of San Siro in July 1980 in front of 80 thousand people into a frenzy, until the recent anthem for the 150 anniversary of the unification of Italy, it's hardly been a cakewalk. If Edward did it, it was thanks to his (healthy) anger, and the firm belief in their talent. "I'm going to sell my anger" was written using the archives available (disks, books, magazines, newspapers, Teche Rai) and interviewing the closest collaboraton of songwriter/rocker Bagnoli, brothers (Eugene and George).