Raccontare la guerra. Libri per bambini e ragazzi che bisogna conoscere - 9788882127657

Raccontare la guerra. Libri per bambini e ragazzi che bisogna conoscere: Come si racconta la guerra a bambini e ragazzi? il saggio, ricco di citazioni, offre un'ampia ricostruzione di come il tema sia entrato nei libri, partendo dalla conclusione del processo risorgimentale per arrivare ai giorni nostri. Da "Cuore" a Capuana, da Vamba a "Il piccolo alpino", passando per la prima guerra mondiale e le tragiche guerre del fascismo fino a giungere ai romanzi di grandi scrittori o illustratori quali Robert Westall, Uri Orlev, Tomi Ungerer, Roberto Innocenti e Lia Levi. A lungo la letteratura italiana per l'infanzia si è mostrata viziata da pesanti condizionamenti pedagogico-morallstici e ideologici. Soltanto verso i primi anni settanta si è cominciato a pubblicare storie che cercano di raccontare la guerra e i suoi orrori attraverso gli occhi dei ragazzi e affidandosi al primato della narrazione. Scrive Walter Fochesato: "La presa di coscienza del "non senso" della guerra credo che passi attraverso l'esame delle guerre stesse e non in una debole e sovente noiosa perorazione attorno alla pace".
As it is said the war to children? the essay, full of quotes, offers an extensive reconstruction of how the theme is entered in the books, starting from the end of the Renaissance process to get to this day. From "Heart" a Capuana, Vamba to "the piccolo alpino", passing through the first world war and the tragic wars of fascism until the novels of great writers or illustrators such as Robert Westall, Uri Orlev, Tomi Ungerer, Roberto Innocenti and Lia Levi. For a long time the Italian literature for childhood was marred by heavy pedagogical-morallstici and ideological influences. Only in the early 1970s began to publish stories that try to tell about the war and its horrors through the eyes of children and by relying on the primacy of the narrative. Walter Fochesato writes: "the awareness of the" nonsense "of the war I think steps through the examination of the wars themselves and not in a weak and often boring peroration around the peace."