Sorveglianza dinamica e regime aperto. Cambiamenti normativi, organizzativi e psicosociali - 9788891744821

Sorveglianza dinamica e regime aperto. Cambiamenti normativi, organizzativi e psicosociali: La condanna che la Corte Europea dei Diritti Umani (2013) ha inflitto all'Italia alla luce della sentenza Torreggiani, che puntava l'indice sul trattamento inumano e sul sovraffollamento degli istituti penali, ha imposto al nostro Paese repentini cambiamenti nell'assetto organizzativo che hanno, chiaramente, influenzato la quotidianità sia dei ristretti sia degli operatori penitenziari. A questi ultimi è richiesto, infatti, un impegno nella sperimentazione della gestione di nuovi spazi e di un nuovo modus operandi che modifica il modo di relazionarsi con l'utente e con il gruppo di lavoro, esaltando le rispettive potenzialità professionali. Ai ristretti, invece, è riconosciuta la possibilità di godere di un ampliamento degli spazi utilizzabili per frequentare corsi (scolastici, di formazione professionale) e attività (lavorative, culturali, ricreative, sportive), ciò al fine di rendere meno dannosa la situazione di sovraffollamento, promuovendo un modello di trattamento che comprenda sicurezza, accoglienza e rieducazione (DAP, 2011). Riassetti che rinviano alle nuove esigenze di tutti i protagonisti dell'istituzione penale che, in questa sede, divengono oggetto di riflessione.
The conviction that the European Court of human rights (2013) has inflicted upon Italy in the light of the judgment Torreggiani, that pointed forefinger on inhumane treatment and overcrowding in penal institutions, imposed on our country sudden changes in the organizational structure that have clearly influenced the daily life of both restricted operators penitentiaries. The latter is required, in fact, a commitment to experimentation of managing new spaces and a new modus operandi that changes the way of interacting with the user and with the Working Group, enhancing their professional potential. The tight schedule, however, is given the opportunity to benefit from an expansion of spaces that can be used to attend courses (vocational training school) and activities (work, cultural, recreational, sporting), in order to make it less detrimental to the situation of overcrowding, promoting a treatment model that includes security, reception and rehabilitation (DAP, 2011). Resetting returning to new needs of all players of the penal institution that, here, become the object of reflection.