Esortazione agli ebrei. Testo latino a fronte - 9788883347221

Esortazione agli ebrei. Testo latino a fronte: Nel corso del medioevo l'atteggiamento dei cristiani nei confronti degli ebrei era fondamentalmente negativo e si esprimeva anche attraverso le opere di una letteratura antiebraica, al cui interno spiccavano i testi di un monaco cluniacense, l'abate Pietro il Venerabile, e di un convertito spagnolo, Pietro Alfonsi. Gioacchino da Fiore conosceva questi testi, elaborando dal canto suo una posizione del tutto differente. Egli non si rivolgeva agli ebrei per convertirli, ma ai cristiani, per convincerli che con l'incarnazione di Gesù la storia del popolo di Israele non era finita: nel futuro degli ultimi tempi della storia, che secondo l'abate si stava avvicinando nei giorni in cui egli scriveva, gli ebrei e i gentili si sarebbero riuniti in un unico popolo di credenti. Questa visione, che non trovava precedenti né ebbe seguito, fu affidata a un testo in cui Gioacchino da Fiore accumulava e commentava ampiamente brani delle Scritture sacre degli israeliti - il Vecchio Testamento dei cristiani -, trovandovi la conferma della dottrina della Trinità e la prefigurazione dell'avvento del Messia nella persona del Cristo. In tutto questo egli affidava a se stesso un ruolo analogo a quello del profeta Elia e indirizzava ai suoi ascoltatori una Esortazione a prepararsi ad accogliere insieme ebrei e cristiani alla fine della storia umana. Introduzione di Alexander Patschovsky.
During the middle ages the attitude of Christians toward the Jews was fundamentally negative and is also expressed through the works of Jewish literature, which stood out the texts of a Cluniac monk, Abbot Peter the venerable, and a converted Spanish, Pietro Alfonsi. Joachim of Fiore knew these texts, preparing for its part a completely different position. He appealed to Jews to convert, but to Christians, to convince them that with the incarnation of Jesus the story of the people of Israel was not over: the future of the last days of history, which according to the Abbot was approaching in the days when he wrote, Jews and Gentiles were merged into a single people of believers. This vision, which he could not find precedents nor had followed, was entrusted to a text where Joachim of Fiore accumulated and commented on extensively passages from Scripture of the Israelites--the Old Testament by Christians-, finding confirmation of the doctrine of the Trinity and the foreshadowing of the coming of the Messiah in the person of Christ. In all this he relied on himself a role similar to that of the Prophet Elijah and addressed his listeners an exhortation to get ready to welcome together Jews and Christians at the end of human history. Introduction by Alexander Patschovsky.