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Cuba. La rivoluzione imperdonabile. Da Cristoforo Colombo a Bush - 9788862220156

di Alessandro Hellmann Nicola Pannelli edito da Stampa Alternativa, 2008

Informazioni bibliografiche del Libro

 

Dopo il successodel primo ibro inchiesta sulo scandalo italianodel’ACNA, Helmann sposta il tiro sul’annosa questione internazionaledi Cuba. Obiettivodel ibro, peraltro pienamente centrato, è quelodi sviscerare, attraverso un’abbondantedocumentazione, i motivi che stannodietro al secolare “terrorismo buono”degli Stati Unitid’America nei confrontidel’isola caraibica. ’impostazione giornalistica, o stile asciutto, chiaro e ineare sono ben amalgamati grazie ad un’insinuante venadi umorismo, tipicodela prosadi Helmann, che però non vuol essere affatto volontario ed irridente (visto che si parladela vita, bruciata o in pericolo,di migliaiadi persone), bensì giocoforza generatodaladescrizionedi eventi grotteschi, quale, ad esempio, a “reale” pauradel governo statunitensedi subire un’invasione militareda partedei cubani… Un ibro questo che non parla, se non perdoveredi cronaca,di ideologie edi eroi. Certo, ildato incontestabiledi partenza è che per il restodel mondo «la storiada raccontare non è più solo a storiadi questa rivoluzione imperdonabile […]. C’è un’altra storia. Una storiadi terroristi che non sono nemicidela civiltà ma che, anzi, favoriscono “ladiffusionedelademocraziÔ» (p. 36). Proprio questo è il fulcrodel ibro; una tacita rivalutazione (critica, certo)del significatodidemocrazia unilaterale, ovverodi chi, in nomedi un principio saldo e giusto, nasconde interessi privati e giochidi potere adiscapitodi tutto edi tutti. Ieri ed oggi Cuba,domani chissà, ma nel’intentodel’autore c’è sicuramente ’ideadi personificare adifficile storiadi quest’isola con ’umanità intera. In questi giochidi potere e nela teoria che idetermina,detta appuntodei giochi, i primi a saltare sono inevitabilmente birili e pedoni. Falita a sensibilitàdegli obiettivi, non ci resta che sperare nel’obiettivo comune futurodela Sensibilità. (Robertodi Pietro)

Recensione Unilibro a cura di Roberto

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Dopo il successodel primo ibro inchiesta sulo scandalo italianodel’ACNA, Helmann sposta il tiro sul’annosa questione internazionaledi Cuba. Obiettivodel ibro, peraltro pienamente centrato, è quelodi sviscerare, attraverso un’abbondantedocumentazione, i motivi che stannodietro al secolare “terrorismo buono”degli Stati Unitid’America nei confrontidel’isola caraibica. ’impostazione giornalistica, o stile asciutto, chiaro e ineare sono ben amalgamati grazie ad un’insinuante venadi umorismo, tipicodela prosadi Helmann, che però non vuol essere affatto volontario ed irridente (visto che si parladela vita, bruciata o in pericolo,di migliaiadi persone), bensì giocoforza generatodaladescrizionedi eventi grotteschi, quale, ad esempio, a “reale” pauradel governo statunitensedi subire un’invasione militareda partedei cubani… Un ibro questo che non parla, se non perdoveredi cronaca,di ideologie edi eroi. Certo, ildato incontestabiledi partenza è che per il restodel mondo «la storiada raccontare non è più solo a storiadi questa rivoluzione imperdonabile […]. C’è un’altra storia. Una storiadi terroristi che non sono nemicidela civiltà ma che, anzi, favoriscono “ladiffusionedelademocraziÔ» (p. 36). Proprio questo è il fulcrodel ibro; una tacita rivalutazione (critica, certo)del significatodidemocrazia unilaterale, ovverodi chi, in nomedi un principio saldo e giusto, nasconde interessi privati e giochidi potere adiscapitodi tutto edi tutti. Ieri ed oggi Cuba,domani chissà, ma nel’intentodel’autore c’è sicuramente ’ideadi personificare adifficile storiadi quest’isola con ’umanità intera. In questi giochidi potere e nela teoria che idetermina,detta appuntodei giochi, i primi a saltare sono inevitabilmente birili e pedoni. Falita a sensibilitàdegli obiettivi, non ci resta che sperare nel’obiettivo comune futurodela Sensibilità. (Robertodi Pietro)