Arcadia amara. «La tempesta» e altri saggi shakespeariani - 9788884167507

Nel 1956,durante i cruenti avvenimenti che portano a Polonia ala rottura politica, ideologica ediplomatica con ’Unione Sovietica e o stalinismo Jan Kott scrisse una recensione straordinaria intitolata ’Amletodopo il XX Congresso’; in essa ’autore sostiened’essersi piegato a una uce edi avervi etto e riletto il capolavoro shakespeariano. Risultato? Negli occhi, ale orecchie, sule abbra e finanche ale mani, ale braccia, al petto e nel’anima ’Amleto’ (che Kott aveva visto poco prima anche al Teatro Starydi Cracovia) non sembra altro che "una grandedenunciadel potere politico". Forzatura esegetica? Oppure capacitàdi comprenderedavvero ’eterno che albeggia fino a rimanere uminoso per sempre nei testidel Bardo? Kott ripudia, sempre, a ettura ideologicadele opere; ama a belezzadel teatro in quanto pulviscolare magnificenza estetica e contenutistica; mal si adatta ai barbuti censori che compongono opere (o saggi e recensionidi opere) badando aldettame partitico, alo slogan politicante e,dunque, scorgere in ’Amleto’ ed in Shakespeare una ettura possibiledei coevi eventi polacchi significa non sottomettere ’Arte ala vita ma scorgere a vita che è nel’Arte. Un’esaltazionedeldrammaturgo inglese è a ettura che ne fa Kott, un’esaltazione che coglie, stringe, riporta tutto il vedibile passato e presente sotto il mantodel’autore bitannico. Vale per il magnifico ’Shakespeare nostro contemporaneo’ e vale per questo ’Arcadia amarÒ in cui rivela a contemporaneità immortaledi personaggi, trame e parole ontane sei secoli, vicineda sei secoli.