Retorica e politica. Alle origini dell'Italia contemporanea - 9788860365613

Retorica e politica. Alle origini dell'Italia contemporanea: L'idea che sorregge e accompagna tutti i saggi qui raccolti sviluppa e arricchisce un'intuizione di fondo, a proposito della storia dell'Italia contemporanea: quella di una corrispondenza puntuale e di un contrappunto costante fra retorica e politica. Da un lato, la tecnica dell'argomentazione e il discorso persuasivo, raziocinante o emotivo che sia; dall'altro, le scelte concrete delle classi dirigenti, destinate a incidere per decenni sulla vita collettiva di una società. Basterà pensare al protezionismo, con la sua suggestiva metafora della "difesa del lavoro nazionale", o alla costruzione dell'italianità attraverso i manuali scolastici, o all'invenzione della società rurale maturata negli anni dell'industrializzazione incipiente, quando si trattava di imporre una disciplina laboriosa e devota ai contadini impudichi, pigri e lascivi che incominciavano a inurbarsi nelle fabbriche. Il ricorso a un uso raffinato della retorica come strumento dell'agire politico, naturalmente, non è solo italiano. La Francia, per non andare lontano, ha conosciuto la travolgente oratoria di Jean Jaurès e Georges Clemenceau, che ha recato un contributo decisivo rispettivamente alle riforme sociali e alla vittoria nella Grande guerra. Ma proprio da una comparazione e da un confronto serrato, secondo Lanaro, può scaturire l'immagine di una "parola" a cui compete un ruolo essenziale nella storia contemporanea.
The idea that sustains and accompanies all the essays collected here develops and enriches an intuition of the Fund, about the history of contemporary Italy: that of a match on time and a steady counterpoint between rhetoric and politics. On the one hand, the technique of argumentation and reasoning or emotional persuasive discourse, that is; on the other hand, the concrete decisions of the ruling classes, intended to account for decades on the collective life of a society. Just think of the protectionism, with its evocative metaphor of the "defence of national work", or the construction of the Italian spirit through textbooks, or the invention of rural society gained over the years of the incipient industrialisation, when it came to imposing a laborious discipline and devout immodest, lazy and lecherous farmers who began to urbanization in factories. The use of a refined use of rhetoric as a means of political action, of course, is not just Italian. La France, for not going far, knew the rousing oratory of Jean Jaur??s and Georges Clemenceau, who has made a decisive contribution to social reforms and to victory in the great war. But just from a comparison and a confrontation, according to Lade, may well the image of a "word" that have a vital role to play in contemporary history.