Breve trattato sulla decrescita serena-Come sopravvivere allo sviluppo - 9788833926414

Breve trattato sulla decrescita serena-Come sopravvivere allo sviluppo: L'insostenibilità congiunta di pessime pratiche e mezzi fittizi per contrastarle ha trovato in Serge Latouche un analista affilato e conseguente, determinato a snidare l'impostura economica ovunque si rintani, nelle parole e nelle cose. Latouche addita il nostro vizio capitale nel vivere irresponsabilmente all'insegna dell'eccesso. Troppo di tutto: troppa produzione, troppo consumo, troppa rotazione dei prodotti, troppa obsolescenza, troppo scarto; e, insieme, troppa disuguaglianza, troppa disoccupazione, troppo saccheggio di risorse naturali, troppo inquinamento di ogni genere (biochimico, mentale, visivo, acustico). Ma a essere tossica, senza appello, è la nozione stessa di crescita ovunque si sia incarnata, nell'ultraliberismo del capitale globalizzato o nel produttivismo del socialismo reale. Dopo il fallimento delle politiche sviluppiste, anche nella versione cosiddetta "sostenibile" - ultimo, pericoloso abbaglio, secondo Latouche -, ci resta un'unica alternativa, ossia l'utopia concreta di una società governata da una logica di decrescita, che alleggerisca l'impronta ecologica, metta fine alla predazione, stringa un rapporto di parternariato con il Sud del mondo, rivitalizzi gli aspetti conviviali dell'esistenza. Un vagheggiamento irrealizzabile? Nient'affatto. Fino a che non imboccheremo la strada della decrescita serena, l'eccesso di benessere continuerà a coincidere con l'eccesso di malessere.
The unsustainability of bad practices and fictional means to counter them has found in Serge Latouche a sharp analyst and consequent, determined to hunt down the economic deception wherever they rintani, in words and things. Latouche points out our deadly sin to live irresponsibly characterized by excess. Too much of everything: too much production, too, too much consumption product rotation, too much, too much waste obsolescence; and, at the same time, too much inequality, too much unemployment, too much looting of natural resources, pollution of all kinds too (biochemist, mental, Visual, acoustic). But to be toxic, without appeal, is the very notion of growth everywhere is embodied in the globalized capital ultra-liberalism or productivity of real socialism. After the failure of policies sviluppiste, also in so-called ' sustainable '-last, dangerous blunder, according to Latouche, there remains a single alternative, i.e. the concrete utopia of a society governed by a logic of decline, which lighten the footprint, put an end to predation, string a partnership relationship with the southern hemisphere, revitalise social aspects of existence. A fond contemplation unfeasible? Nothing at all. Until they take the road of the decline serene, excess well-being will continue to be the excessive discomfort.