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Antichità inventate. L'archeologia geopolitica di Ciriaco d'Ancona - 9788857540504
di Giorgio Mangani edito da Mimesis, 2017
Informazioni bibliografiche del Libro
- Titolo del Libro: Antichità inventate. L'archeologia geopolitica di Ciriaco d'Ancona
- Autore: Giorgio Mangani
- Editore: Mimesis
- Collana: Kosmos , Nr. 21
- Data di Pubblicazione: 2017
- Genere: STORIA DEL MONDO ANTICO. ARCHEOLOGIA
- Argomento : Ciriaco d'Ancona
- Pagine: 157
- Dimensioni mm: 212 x 212 x 12
- ISBN-10: 8857540502
- ISBN-13: 9788857540504
Antichità inventate. L'archeologia geopolitica di Ciriaco d'Ancona: Un'interpretazione molto accreditata (da Benedict Anderson a Eric Hobsbawm) dell'origine degli stati nazione suggerisce che, oltre alla lingua, il collezionismo dei musei nazionali, la standardizzazione del cursus formativo scolastico e la rivoluzione tipografica abbiano svolto un ruolo decisivo nella "invenzione delle tradizioni" cui fu affidata la funzione di collante identitario dei popoli. Ma questo sarebbe avvenuto solo in età moderna: niente del genere sarebbe stato immaginato per gli stati dell'antico regime. Questo libro spiega come la tecnica della invenzione della tradizione sia stata efficacemente impiegata da Ciriaco Pizzecolli, noto come Ciriaco d'Ancona (1391-1452/55) anche molto tempo prima, almeno nel XV secolo, per motivi geopolitici, utilizzando l'archeologia e il collezionismo di antichità come un'arma da guerra e come veicolo delle ideologie della sovranità. Ciriaco è tradizionalmente considerato il fondatore dell'archeologia e della scienza antiquaria; i suoi biografi sottolineano, a partire dal contemporaneo Francesco Scalamonti, l'eccentricità della sua formazione prevalentemente commerciale. Il libro cerca di spiegare che fu invece proprio questo "occhio da mercante" e da diplomatico, se non addirittura di spia, a fare la differenza. Ciriaco, infatti, fece due cose: contribuì a diffondere l'interesse per il collezionismo delle antichità tra le classi dirigenti occidentali producendo quella che può essere chiamata una "commoditizzazione" di beni non ancora considerati al suo tempo di valore commerciale (solo successivamente apprezzati anche sotto ques
An interpretation very accredited (by Benedict Anderson Eric Hobsbawm) origin nation States suggests that, in addition to language, the collecting of the national museums, the standardization of training school and the typographic revolution cursus have played a decisive role in the "invention of traditions" which was entrusted with the function of adhesive identity of peoples. But this would happen only in the modern age: nothing like that would have been imagined for the States of the old regime. This book explains how the invention of traditions has been effectively employed by Ciriaco de ' Pizzicolli, known as Ciriaco d'Ancona (1391-1452/55) even long before, at least in the 15th century, for geopolitical reasons, using archaeology and collecting of Antiquities as a weapon of war and as a vehicle of ideologies of sovereignty. Ciriaco is traditionally regarded as the founder of archaeology and science antiquaria; his biographers point out, since contemporary Francesco predominantly commercial, the eccentricity of its formation Sachin. The book tries to explain that it was precisely this "eye from merchant and diplomat, or even to spy, to make a difference. Ciriaco, indeed, did two things: he helped to spread the interest in collecting of Antiquities between the western ruling classes producing what can be called a "commoditization" of goods not yet considered at its time of commercial value (only later appreciated under this
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