Moifà di Terravecchia - 9788894966244

Moifà di Terravecchia: "Il moifà è un canto che affonda le sue radici lontano nel tempo come espressione coreutica spontanea che oscilla tra il sacro e il profano. Una voce introduce e il coro commenta. Con questo 'relitto culturale', secondo la definizione di De Martino, si rinnova il rito antico del passaggio delle mandrie nel fuoco per allontanare le malattie e invocare la benedizione degli dei. Si ricreava in tal modo l'armonia cosmica entro la quale l'uomo trovava una sua dimensione fisica e spirituale." (Mario Matera Frassese). "Dalle poesie emerge una figura femminile, mascherata anch'essa, quasi riemersa da un passato fatto di reminiscenze delle Antiche Madri sannite ondeggianti tra il mito e una realtà disegnata dal tempo. E anche quest'immagine, se si segue la cronologia delle poesie, sembra pian piano 'storicizzarsi', incarnare delle caratteristiche più terrene, e così giungere ad un presente nel quale la figura femminile non è più tratteggiata, anche se in punta di penna, ma si avverte presente, quasi a dare stabilità a quel lavoro di archeologia dei sentimenti". (Dalla presentazione di Franca Di Conza)
"The Moifà is a song that sinks its roots away in time as a spontaneous choreutic expression that oscillates between the sacred and the profane. A voice introduces and the chorus comments. With this ' cultural wreck ', according to De Martino's definition, the ancient rite of the passage of herds is renewed in the fire to ward off disease and invoke the blessing of the gods. In this way He recreated the cosmic harmony within which man found his physical and spiritual dimension. " (Mario Matera Frassese). "From the poems emerges a female figure, disguised as well, almost reemerged from a past made of reminiscences of the ancient Oscan mothers waving between the myth and a reality designed by time. And even this image, if you follow the chronology of the poems, it seems slowly ' historicize ', embody the most earthly characteristics, and so come to a present in which the female figure is no longer dashed, even if in the pen, but you feel Present, almost to give stability to that work of archaeology of feelings. " (From the presentation of Franca Di Conza)