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Il museo dell'innocenza - 9788806216771
di Orhan Pamuk edito da Einaudi, 2013
Informazioni bibliografiche del Libro
- Titolo del Libro: Il museo dell'innocenza
- Autore: Orhan Pamuk
- Editore: Einaudi
- Collana: Super ET
- Data di Pubblicazione: 2013
- Genere: letterature straniere: testi
- Pagine: 585
- Traduttore: La Rosa Salim B.
- Dimensioni mm: 208 x 0 x 27
- ISBN-10: 8806216775
- ISBN-13: 9788806216771
Il museo dell'innocenza: Entrato in un negozio per comprare una borsa alla fidanzata, Kemal Basmaci, trentenne rampollo di una famiglia altolocata di Istanbul, si imbatte in una commessa di straordinaria bellezza: la diciottenne Füsun, sua lontana cugina. Fra i due ha ben presto inizio un rapporto anche eroticamente molto intenso. Kemal tuttavia non si decide a lasciare Sibel, la fidanzata: per quanto di mentalità aperta e moderna, in lui sono comunque radicati i valori tradizionali (e anche un certo opportunismo). Così si fidanza e perde tutto: sconvolta dal suo comportamento, Füsun scompare, mentre Kemal, preda di una passione che non gli dà tregua, trascura gli affari e alla fine scioglie il fidanzamento. Quando, dopo atroci patimenti, i due amanti si ritrovano, nella vita di Füsun tutto è cambiato. Kemal però non si dà per vinto. In assoluta castità, continua a frequentarla per otto lunghi anni, durante i quali via via raccoglie un'infinità di oggetti che la riguardano: cagnolini di porcellana, apriscatole, righelli, orecchini... Poterli guardare, assaggiare, toccare è spesso la sua unica fonte di conforto. E quando la sua esistenza subisce una nuova dolorosa svolta, quegli stessi oggetti confluiranno nel Museo dell'innocenza, destinato a rendere testimonianza del suo amore per Füsun nei secoli futuri. La storia di un'incontenibile passione, ma allo stesso tempo uno sguardo ora severo, ora ironico, ma certamente non privo di profondo affetto sulla Istanbul di quegli anni e sulla sua contraddittoria borghesia.
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"L’unica cosa che rende sopportabile questo dolore è possedere un oggetto, retaggio di quell’attimo prezioso. Gli oggetti che sopravvivono a quei momenti felici conservano i ricordi, i colori, l’odore e l’impressione di quegli attimi con maggiore fedeltà di quanto facciano le persone che procurano quella felicità". Kemal ama la bella Fusun: seguirà la vicenda del loro intreccio, con l’anima che cinge l’anima ed il corpo che cinge il corpo. Ma "Il museo dell’innocenza" di Pamuk è, soprattutto, il romanzo degli oggetti ed è il romanzo degli oggetti di Kemal e Fusun, certo, ma ancora di più degli oggetti di un’Istanbul che c’era e che non c’è più. Le vecchie pagine ingiallite dei libri, le foto delle antiche riviste, i gomitoli di lana intrecciati; i mozzoni di marche di sigarette passate, i numeri della tombola napoletana che allietava le feste, i ninnoli da salotto o cucina; le spezie cadute in disuso, i gioielli macchiati dal tempo e i fiammiferi, i giornali, gli spazzolini da denti, le fotografie, gli occhiali, le bottiglie ed i bicchierini di liquore: tutto è affidato agli oggetti in "Il museo dell’innocenza". La bramosia amorevole, il contatto fugace, le restrizioni paterne e i piccoli brividi sconosciuti, le fughe e le pene, gli affetti e i dolori. Tutto assume sembianza, forma, peso e consistenza degli oggetti in questo gran libro di Orhan Pamuk. Alla fine, terminata l’ultima pagina, si riesce a vedere un gran ammasso di cose: l’ammasso di cose è il panorama di Istanbul. Che c’era e c’è ancora: tutta nel libro.