La Buona fede. Memoria e letteratura - 9788871864938

La Buona fede. Memoria e letteratura: Soltanto da Silvio Ramat, uno dei poeti più limpidi e ispirati dell'ultimo mezzo secolo, tra i pochi cui dovremmo guardare come si guarda a un maestro di moralità e di stile, e al quale, per giunta, dobbiamo alcune delle pagine critiche fondamentali sulla poesia italiana del Novecento, poteva venire un libro come La buona fede. Memoria e letteratura, un libro in cui si fondono la prospettiva critica, l'autobiografia intellettuale, l'autoritratto, le memorie familiari, le passioni segrete, il ricordo affettuoso dei maggiori poeti del secolo scorso. Con la discrezione e il pudore che gli riconosciamo, Ramat intesse un libro che non ha precedenti, non solo per la vastità dei temi che vanno a costituire un vero e proprio affresco, umano e culturale, del nostro tempo, ma anche per la sorprendente naturalezza con cui l'autore sa passare dalla prosa al verso, dalla severità del giudizio critico alla commozione, dalla pietas privata a quella pubblica. E tutto con la misura, il nitore, la precisione che da sempre contraddistinguono le sue pagine, poetiche e saggistiche, e che Ramat sa anche applicare alla propria opera, con suggerimenti e definizioni che resteranno da oggi non eludibili per chi voglia affrontare la lettura - e lo studio - della sua opera poetica.
Only by Silvio Ramat, one of the clearest and inspired poets of the last half century, one of the few that we should look at how it looks to a master morality and style, and to whom, moreover, we have some fundamental criticism pages on 20th century Italian poem, could be a book as good faith. Memory and literature, a book that combines the critical perspective, intellectual autobiography, self-portrait, family memories, secret passions, the fond memory of major poets of the last century. With the discretion and modesty that we recognize, Ramat weaves a book that has no precedent, not only for the breadth of topics that go to make up a real fresco, human and cultural, of our time, but also for the surprising naturalness with which the author knows switch from prose to verse, the severity of critical judgment to the commotion , from private and public piety. And all with the measure, the clarity, precision that distinguish its pages, poetry and essays, and also applied to his work, knows that Ramat with tips and definitions that will be unavoidable today for those who want to tackle the reading-and study-of his poetry.