Con gli occhi dell'Islam. Mezzo secolo di storia in una prospettiva mediorientale - 9788830421714

Con gli occhi dell'Islam. Mezzo secolo di storia in una prospettiva mediorientale: Il Medio Oriente, afferma Sergio Romano, «non è ancora riuscito a creare la propria versione dello Stato moderno». Tutto ciò non vuol dire che le società musulmane siano naturalmente allergiche alla democrazia. Anche quella europea è il risultato di una lunga gestazione. Ma la libertà nasce quando è necessaria agli obiettivi di un ceto emergente. Ogni strada verso di essa è un unicum. Ma esistono alcune caratteristiche comuni. La prima è la presenza nella regione di un corpo estraneo, lo Stato d'Israele, che ha contribuito alla nascita di un nazionalismo arabo-musulmano frustrato e aggressivo. Tra i molti fallimenti mediorientali il caso più istruttivo è quello dell'Iraq, dove Saddam tentò di creare, grazie alla macchina amministrativa del partito Baath, l'elemento indispensabile per qualsiasi democrazia: il cittadino. Il suo progetto è fallito, ma chiunque voglia contribuire alla nascita della democrazia in Iraq e negli altri paesi della regione dovrà passare di lì. Finché non esisterà il cittadino le elezioni saranno soltanto plebisciti o censimenti. Il miglior contributo che l'Occidente può dare a un così lungo processo di trasformazione è stare alla finestra. Gli interventi militari sono tutti destinati a essere percepiti come forme di neocolonialismo. Certamente l'Islam non può essere la soluzione di tutti i problemi, ma le «lezioni» occidentali avranno solo l'effetto di regalare nuovi adepti al nazionalismo più radicale. Tuttavia l'Europa e gli Stati Uniti hanno responsabilità a cui non possono sottrarsi. La maggiore di esse è ancora, sessant'anni dopo la costituzione
The Middle East, says Sergio Romano, "has not yet managed to create its own version of the modern state." This is not to say that Muslim societies are naturally allergic to democracy. The European one is also the result of a long gestation. But freedom arises when it is necessary to the goals of an emerging class. Every road to it is unique. But there are some common features. The first is the presence in the region of a foreign body, the State of Israel, which has contributed to the emergence of a frustrated and aggressive Arab-Muslim nationalism. Among the many failures in the Middle East, the most instructive case is that of Iraq, where Saddam tried to create, thanks to the administrative machinery of the Baath Party, the indispensable element for any democracy: the citizen. His project has failed, but anyone who wants to contribute to the birth of democracy in Iraq and other countries in the region will have to go through there. As long as there is no citizen, elections will only be plebiscites or censuses. The best contribution that the West can make to such a long process of transformation is to stand by the window. Military interventions are all destined to be perceived as forms of neo-colonialism. Of course, Islam cannot be the solution to all problems, but Western "lessons" will only have the effect of giving new followers to the most radical nationalism. However, Europe and the United States have responsibilities that they cannot shirk. The largest of them is still, sixty years after the constitution.