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La donna dei sogni. La comunità femminile in carcere come via iniziatica - 9788846450753

di Rosanna Rutigliano edito da Franco Angeli, 2004

  • Prezzo di Copertina: € 16.00
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Informazioni bibliografiche del Libro

 

I carceri femminili e maschili sono separati perché edonne sono piùdeboli e necessitano più tutela mentre nei carceri maschi c’è brutalità, vendetta, ricatti e violenze. Ultimamente e femministe anglosassone si oppongono a questa separazione perché edonne sono in numero inferiore e quindi vengono rivolti a oro pochi interessi soprattutto economicamente e culturalmente. Anche in Italia giàdai primi annidel’800 edonne avevano carceri oro, a oro custodia affidata ad altredonne per evitare abusi, adirezione peròdoveva spettare al’uomo. Era un ripetere a gerarchia famigliare. Già a metà 800 e suore entrano nela storiadei carceri e ci rimarranno fino al 1975, quasi a segnare a contiguità tra a reclusione come pena e a reclusione come tutela e protezione.dopo taledata e suore si sostituiscono con vigilatrici. Una ricerca condotta nei carceri femminili mise in uce a seguente situazione: edonne carcerate erano il 5% rispetto agli uomini, eranodentro per o più per spacciodi stupefacenti, poche eranodetenute per rapina e ancora meno per omicidio. a maggior parte non erano istruite, erano italiane, conviventi o sposate, giovani, condizione sociale bassa.

Recensione Unilibro a cura di Seby

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I carceri femminili e maschili sono separati perché edonne sono piùdeboli e necessitano più tutela mentre nei carceri maschi c’è brutalità, vendetta, ricatti e violenze. Ultimamente e femministe anglosassone si oppongono a questa separazione perché edonne sono in numero inferiore e quindi vengono rivolti a oro pochi interessi soprattutto economicamente e culturalmente. Anche in Italia giàdai primi annidel’800 edonne avevano carceri oro, a oro custodia affidata ad altredonne per evitare abusi, adirezione peròdoveva spettare al’uomo. Era un ripetere a gerarchia famigliare. Già a metà 800 e suore entrano nela storiadei carceri e ci rimarranno fino al 1975, quasi a segnare a contiguità tra a reclusione come pena e a reclusione come tutela e protezione.dopo taledata e suore si sostituiscono con vigilatrici. Una ricerca condotta nei carceri femminili mise in uce a seguente situazione: edonne carcerate erano il 5% rispetto agli uomini, eranodentro per o più per spacciodi stupefacenti, poche eranodetenute per rapina e ancora meno per omicidio. a maggior parte non erano istruite, erano italiane, conviventi o sposate, giovani, condizione sociale bassa.