Non è vero ma ci credo. Disinformazione e propaganda - 9788868813772

Non è vero ma ci credo. Disinformazione e propaganda: Informare è un servizio, comunicare è un desiderio. Dovere di chi fa informazione è quello di narrare i fatti nel modo più distaccato e oggettivo possibile e a farlo dovrebbero essere esclusivamente i membri qualificati di un ordine professionale. Chi comunica lo fa invece con chiaro intento di veicolare un messaggio - non un fatto, con meccanismi propri del commercio e non del servigio. Internet e i social media si prestano con tutta la loro potenza e versatilità alla diffusione di dicerie spacciandole per fatti, camuffando fonti e argomentazioni a supporto e rendendo sempre più difficile per l'utente finale districarsi tra il vero e il falso. Le bufale non sono certo invenzione della contemporaneità, sono antiche quanto il mondo, a cambiare è solo il mezzo di diffusione, molto più efficace e virale, privo di qualsivoglia filtro e fuggevole anche ai tentativi del legislatore.
Informing is a service, communicating is a desire. The duty of those who make information is to tell the facts in the most detached and objective way possible and to do so should be exclusively qualified members of a professional order. Those who communicate do so with a clear intention to convey a message - not a fact, with mechanisms proper to trade and not service. The Internet and social media lend themselves with all their power and versatility to spreading rumors by peddling them for facts, disguising sources and arguments to support them and making it increasingly difficult for the end user to navigate between the true and the fake. The buffaloes are certainly not invention of the contemporary, they are as ancient as the world, to change is only the means of diffusion, much more effective and viral, devoid of any filter and fleeting even to the attempts of the legislature.