Conflitto culturale e crimine. Rapporto della sottocommissione sulla delinquenza della Commissione su personalità e cultura - 9788862802079

Conflitto culturale e crimine. Rapporto della sottocommissione sulla delinquenza della Commissione su personalità e cultura: Tradotto per la prima volta in Italia, "Confitto culturale e crimine" è un classico negli studi di ambito sociologico, criminologico e antropologico, oltre a configurarsi come un'opera di straordinaria attualità nel contesto della società multiculturale in cui viviamo. Thorsten Sellin elabora in quest'opera un modello interpretativo nato per spiegare il coinvolgimento di alcuni immigrati dell'America della prima metà del XIX secolo in attività criminali, postulando che la deriva verso la criminalità sia dovuta al conflitto tra i valori portati dagli immigrati - valori radicati nei loro paesi d'origine - e quelli propri invece del paese di accoglienza. La teoria del conflitto culturale è stata di recente al centro delle discussioni intorno ai cosiddetti "reati culturalmente motivati", definizione con cui si intendono quei comportamenti che, messi in atto da soggetti appartenenti a un gruppo culturale di minoranza, sono considerati reati dall'ordinamento giuridico del gruppo culturale di maggioranza, mentre all'interno del gruppo cui il soggetto appartiene sono accettati come comportamenti normali, o addirittura vengono incoraggiati o imposti. Tutto ciò apre una domanda che rappresenta una delle più importanti e difficili sfide con cui l'attuale società globalizzata deve confrontarsi: comportamenti considerati devianti dal nostro sistema culturale vanno condannati o, piuttosto, per giudicarli occorre collocarli nel sistema culturale cui appartengono? In altri termini, come ci si confronta con le diversità culturali di cui sono portatori gli immigrati e gli stranieri, nel mome
Translated for the first time in Italy, "cultural Conflict and crime" is a classic in the study of sociology, Criminology and anthropology as well as a work of extraordinary relevance in the context of the multicultural society in which we live. Thorsten Sellin processes in this work an interpretative model created to explain the involvement of some immigrants in America in the first half of the nineteenth century in criminal activities, positing that the drift toward crime is due to the conflict between the values brought by immigrants-values rooted in their home countries--and those own instead of the host country. The theory of cultural conflict has recently been at the Centre of discussions around the so-called "culturally motivated offences", defined by which we mean those behaviors that perpetrated by individuals belonging to a cultural minority group, are considered crimes in the legal order of the majority cultural group, while within the group to which the person belongs are accepted as normal behaviour , or even are encouraged or enforced. All this opens a question is one of the most important and difficult challenges with which the current globalized society has to face: deviant behaviors considered by our cultural system must be condemned or, rather, to judge them you must place them in the cultural system where they belong? In other words, how does it compare to the cultural diversity which they bear immigrants and foreigners, in mome