La città sepolta - 9788850236329

Rollins torna con un altro capolavoro i cui protagonisti sono quelli della Sigma Force in cui vedremo di nuovo in azione l’agente Painter Crowe. Una misteriosa esplosione sconvolge la galleria Kensington a Londra facendo emergere antichi enigmi. La curatrice del museo, Safia, scopre tra le macerie un oggetto che non vedeva da molti anni e che le riporta la memoria a quando era piccola e ai suoi genitori. Le ultimi immagini riprese dalle telecamere della sorveglianza prima dell’esplosione mostrano una strana sfera di luce, che entrando in contatto con un manufatto, innesca l’esplosione. Quando la scienziata analizza ciò che è rimasta trova un misterioso cuore di ferro con inciso il nome della città di Ubar, la città perduta della regina di Saba. Secondo i dati da lei raccolti nel 300 d.C. nella penisola Arabica esisteva una città, Ubar. Era la città più ricca e prosperosa dell’impero ma un giorno, all’improvviso, era semplicemente scomparsa all’interno di una tempesta di sabbia, tanto dal farle avere l’appellativo di Atlantide del deserto. In viaggio pazzesco tra l’America e l’asia, da Washington al deserto Arabico un viaggio alla scoperta di una città perduta nel tempo e nella storia. Un mistero della fisica che farà scoprire antichi misteri in una corsa contro il tempo in cui Safia e Painter non sono certo gli unici giocatori e in cui Safia riuscirà anche a risolvere i misteri personali che avvolgono la sua famiglia.

Ho iniziato il libro con una certa dose di scetticismo e curiosità, non tanto per la tipologia tutto sommato comune al giorno d’oggi, ma piuttosto per come mi era stato presentato. Inoltre sapendo dov’era ambientato, m’immaginavo un ingiurioso pot-pourri di luoghi inesistenti ispirati alle "Mille e Una Notte". Avendo vissuto per qualche mese in quella lontana parte del mondo insomma, credevo che l’autore avesse provocato una copiosa distorsione (cosa che capita molto spesso) dei luoghi e delle persone che vi sono veramente per adattare il tutto alla storia. Ed invece sono rimasta molto colpita. Ritengo sinceramente sia il primo autore, da me letto, che ambientando un romanzo d’avventura in un dato luogo non ne distorce le caratteristiche ed anzi dipana il suo racconto facendo vivere e rivivere (per chi come me c’è stato e vissuto) un luogo lontano e poco conosciuto. Per l’ambientazione potrebbe quasi definirsi una guida turistica del luogo, che non dimentica neppure di presentare gli abitanti dello stesso con il loro carattere particolare ed esotico. Giudico il libro una buona lettura per chiunque ami l’avventura, una scrittura vivace e scorrevole, con molti colpi di scena, un pò di magia ed un ambientazione veramente attinente al vero. Parola di archeologa!