La leggenda del santo bevitore - 9788862940719

Pubblicata postuma pochi mesi dopo la morte dell’autore, questa novella è spesso considerata una sorta di testamento spirituale di Joseph Roth, giornalista e romanziere austriaco, emigrato a Parigi in seguito all’avvento del nazismo. Ricordano infatti gli ultimi anni di vita dell’autore, le vicende di Andreas Kartak, clochard parigino, ma originario delle province orientali dell’impero asburgico, legato da un incorruttibile senso dell’onore ad uno strano voto, che da una parte anela con tutte le sue forze a sciogliere, ma dal quale sembra altrettanto desideroso di farsi allontanare dagli eventi casuali che sembrano accanirsi proprio nell’impedirgli di scioglierlo. Una lettura breve e piacevole che lascia più di quanto non richieda. “Una sera di primavera dell’anno 1934 un signore di età matura scese gli scalini di pietra che da uno dei ponti della Senna conducono alle rive del fiume. Là sono soliti dormire, o meglio accamparsi, i vagabondi di Parigi, cosa nota quasi a tutti, ma che pur merita ricordare in questa occasione. Uno di tali vagabondi veniva per caso incontro al signore maturo che, del resto, era vestito bene e dava l’impressione di un viaggiatore curioso di visitare i luoghi caratteristici di una città straniera.”

Pubblicata postuma pochi mesi dopo la morte dell’autore, questa novella è spesso considerata una sorta di testamento spirituale di Joseph Roth, giornalista e romanziere austriaco, emigrato a Parigi in seguito all’avvento del nazismo. Ricordano infatti gli ultimi anni di vita dell’autore, le vicende di Andreas Kartak, clochard parigino, ma originario delle province orientali dell’impero asburgico, legato da un incorruttibile senso dell’onore ad uno strano voto, che da una parte anela con tutte le sue forze a sciogliere, ma dal quale sembra altrettanto desideroso di farsi allontanare dagli eventi casuali che sembrano accanirsi proprio nell’impedirgli di scioglierlo. Una lettura breve e piacevole che lascia più di quanto non richieda. “Una sera di primavera dell’anno 1934 un signore di età matura scese gli scalini di pietra che da uno dei ponti della Senna conducono alle rive del fiume. Là sono soliti dormire, o meglio accamparsi, i vagabondi di Parigi, cosa nota quasi a tutti, ma che pur merita ricordare in questa occasione. Uno di tali vagabondi veniva per caso incontro al signore maturo che, del resto, era vestito bene e dava l’impressione di un viaggiatore curioso di visitare i luoghi caratteristici di una città straniera.”