Le tre vite di Moses Dobrushka - 9788845928963

Le tre vite di Moses Dobrushka: Dai ghetti moravi alla corte imperiale di Vienna, dalle salmodie cabbalistiche agli idilli pastorali, dal traffico d'armi ai club giacobini, dalle logge massoniche alla ghigliottina: le tappe della vita avventurosa di Moses Dobrushka si leggono come altrettanti capitoli di un romanzo d'appendice, prodigo di colpi di scena, oscuri complotti, immense ricchezze e atroci miserie. Spia al soldo delle potenze reazionarie, sincero rivoluzionario, ebreo convertito (ma senza rinunciare alla fede frankista) o semplice avventuriero? Poeta e uomo d'affari, iniziato e citoyen, Dobrushka era imparentato con lo scandaloso pseudomessia Jacob Frank e, prima di salire sul patibolo, durante il Terrore, era stato in predicato di ereditare il comando dell'equivoca e strampalata corte di Offenbach, sulla quale regnava la figlia di Frank, Eva, che aveva ricevuto i favori e gli omaggi dell'imperatore Giuseppe II e dello zar Alessandro I. Gershom Scholem, affascinato da questa figura enigmatica, esemplare della parabola dell'ebraismo moderno alle soglie dell'emancipazione, illumina le tracce confuse che ce ne restano, riuscendo a far convergere in un saggio gli strumenti dello storico e l'interrogativo metafisico.
By Moravian ghettos to the Imperial Court in Vienna, from cabbalistiche to pastoral idylls psalmody, from gunrunning to Jacobin club, the masonic lodges to the guillotine: the adventurous life of Moses Dobrushka reading as so many chapters in a feuilleton, son of twists, dark conspiracies, immense wealth and appalling poverty. Spy in the pay of the reactionary powers, sincere revolutionary, Jewish convert (but without renouncing the faith frankista) or simple adventurer? Businessman and poet, started and Dobrushka citoyen, was related to the scandalous Jacob Frank and pseudomessia, before climbing on the scaffold, during the reign of terror, was preached to inherit the command of equivocal and outlandish Court of Offenbach, where reigned Frank's daughter, Eva, who had received the favors and gifts of Emperor Joseph II and Czar Alexander i. Gershom Scholem fascinated by this enigmatic figure, exemplary of the parable of modern Judaism at the turn of the emancipation, illuminates the tracks we remain confused, managing to converge in an essay the tools of the historian and the metaphysical question.