Bari vecchia porte aperte. Odori, sapori, superstizioni, liti, bestemmie - 9788861940413

Bari vecchia porte aperte. Odori, sapori, superstizioni, liti, bestemmie: Questo libro è un viaggio nella "baresità" in compagnia di Michele Fanelli, esperto di tradizioni popolari e difensore strenuo delle stesse. Le pagine divertite e divertenti dell'autore ci conducono attraverso i vicoli del borgo antico, filtrano i ricordi, ricostruiscono momenti, storie e personaggi di un passato che permane ancora vivo. Nel primo capitolo, l'autore rievoca, fra le tante manifestazioni di quello che era, e che ancora rappresenta, il "piccolo mondo" della città vecchia, molti degli odori, dei rumori e dei sapori che hanno contraddistinto inequivocabilmente le nostre strade, le nostre case, le nostre tavole, la nostra quotidianità. Il capitolo successivo rimanda alle simbologie tipiche di una cultura che da sempre ha trovato difficoltà nel riconoscere le diversità. In queste pagine, infatti, i temi trattati (i riti, le superstizioni, la religione) penetrano nello sfondo nebuloso di una terra che conserva un velo misterioso perché ancora è pervasa da paure e credenze originarie. Nell'ultimo capitolo, riprende, infine, le espressioni verbali che tanto risuonano fra le mura, le volgarità di un linguaggio "sboccato", le bestemmie, le imprecazioni, senza dubbio inconfondibili per le metafore comunicative di cui si servono.
This book is a journey into "bareness" in the company of Michele Fanelli, expert in popular traditions and staunch defender of them. The amused and funny pages of the author lead us through the alleys of the ancient village, filter the memories, reconstruct moments, stories and characters of a past that still remains alive. In the first chapter, the author recalls, among the many manifestations of what was, and still represents, the "small world" of the old city, many of the smells, noises and flavors that have unequivocally distinguished our streets, our homes, our tables, our daily life. The next chapter refers to the symbolism typical of a culture that has always found it difficult to recognize diversity. In these pages, in fact, the topics covered (rites, superstitions, religion) penetrate the nebulous background of a land that preserves a mysterious veil because it is still pervaded by original fears and beliefs. Finally, in the last chapter, it takes up the verbal expressions that resonate so much within the walls, the vulgarities of a "foul-mouthed" language, blasphemies, swearing, undoubtedly unmistakable for the communicative metaphors they use.