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Il mattino dei maghi - 9788804431275
di Louis Pauwels Jacques Bergier edito da Mondadori, 1997
- € 11.00
Informazioni bibliografiche del Libro
- Titolo del Libro: Il mattino dei maghi
- Autori : Louis Pauwels Jacques Bergier
- Editore: Mondadori
- Collana: Oscar nuovi misteri , Nr. 24
- Data di Pubblicazione: 1997
- Genere: fenomeni e tecniche paranormali
- Argomento : Esoterismo
- Dimensioni mm: 197 x 127 x 28
- ISBN-10: 880443127X
- ISBN-13: 9788804431275
Sergio Solmi, nela sua introduzione,definisce quest’opera unica e straordinaria "la rapsodiadi una nuova speranza,dela grande avventura che gli sterminati orizzonti inauguratidale ultime scoperte scientifiche offrono al’umanità, speranza che si riannoda a sua volta ai sogni ale eggende che attraverso i secoli sono stati alimentatida magia e occultismo, appannaggiodi misteriose sette iniziatiche". ’opera può considerarsi sotto vari aspetti, e adefinizione è senzadubbio calzante. Ma c’è molto altro. Si può considerare come ’esperienza intelettualedidue vite, quele appuntodi Pauwels e Bergier, che hanno vissuto il Novecento con grande partecipazione, soffrendo i sussultidela ragione che ’Ottocento positivista portava in eredità, incontrando i fermenti più vividel modernismo, conoscendodunque tutte e correnti che il mondo nuovo - quelodela tecnica spinta al’estremo,dela scienzadivenutadogma - sembrava alimentare. Figlidi una generazione in rotta col suo passato, a metà fradue mondi com’era appunto a generazione nata a cavalodeledue guerre, entrambi hanno nutrito un interesse per il superamentodel’umano, per a ricercadela trascendenza. Pauwels è stato alievodi Gurdjieff e scrittore, Bergier è stato agentedel controspionaggio aleato nela seconda guerra mondiale, sopravvissuto a un internamento nel agerdi Mauthausen. o sforzo congiuntodeledue personalità produce questa "storia"del significato che ’uomo hadato ala ragione, ala scienza e pure ale proprie potenzialità cognitive. E’ una storia fattadi tanti "se", che aprono a possibilità non realizzate. E’ una storia che corre su un tragitto esteso:dai primordidela memoriadela civiltà fino al futurodele moderne utopie. Ed è pure una storiadi fattidocumentati. Il futuro, osservano gli autori, finisce per riflettersi mirabilmente nel passato. Essere moderni significa imitarsi al presente; essere "contemporaneidel futuro", che sembra condizione essenziale per comprendere il fenomeno umano (nel senso teilardiano, che Pauwels riprende ampiamente) ci riavvicina al passato. Questo nesso, che presenta il passato come proiezione avanzatadel futuro, può apparire un’affermazionedelirante, ma è in realtà adirezionedi marcia che segue ciecamente a cultura odierna, quela cultura cioé ancora troppo imitata al suo momento. Il Novecento è il tempodela re-introduzionedel fantastico,del’irrazionale e puredela magia. Ed è appunto il momento che idue autori osservano e studiano. Sembrerebbe un momentodela Storia in senso hegeliano: il momento cioédel’autocoscienza, in cui a Storia stessa (e ’uomo che ’attraversa) trascende il proprio essere ediviene qualcos’altro. Il cultodela scienza sfocia in undominio che hadel magico - come appunto il titolodel’opera suggerisce. Gli atomistidi oggi sono visti come i nuovi alchimisti. a sostanza non è cambiata, seppure i termini sianodiversi. Si tratta pur sempredi un controlo sula natura, che rischia in qualunque momentodi sovvertirne e eggi edistruggerla. La crisidel razionalismo ha prodotto una nuova ideadi ragione, basata sostanzialmente sul’ideadel relativismo che Einstein hadelineato neldominiodela scienza. Unadomanda che si pone: è stato ’irrazionale a causadi questa crisi, o è avvenuto il contrario, e a crisi ha provocato ’irrazionale? a ricostruzionedeidue autori offre validi indizi per farsi un’ideadel problema. E’ una ettura non troppo impegnativa, estremamente appassionante, che ha il saporedi un viaggio sentimentale. Si tratta, come precisa Pauwels nel primo capitolo,del’itinerario intelettuale che o ha condotto,dopo varie e complesse esperienze, a riscoprire a veritàdi suo padre, un povero sarto che ha fondato il suo sapere sula pura esperienzadi vita.
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Sergio Solmi, nela sua introduzione,definisce quest’opera unica e straordinaria "la rapsodiadi una nuova speranza,dela grande avventura che gli sterminati orizzonti inauguratidale ultime scoperte scientifiche offrono al’umanità, speranza che si riannoda a sua volta ai sogni ale eggende che attraverso i secoli sono stati alimentatida magia e occultismo, appannaggiodi misteriose sette iniziatiche". ’opera può considerarsi sotto vari aspetti, e adefinizione è senzadubbio calzante. Ma c’è molto altro. Si può considerare come ’esperienza intelettualedidue vite, quele appuntodi Pauwels e Bergier, che hanno vissuto il Novecento con grande partecipazione, soffrendo i sussultidela ragione che ’Ottocento positivista portava in eredità, incontrando i fermenti più vividel modernismo, conoscendodunque tutte e correnti che il mondo nuovo - quelodela tecnica spinta al’estremo,dela scienzadivenutadogma - sembrava alimentare. Figlidi una generazione in rotta col suo passato, a metà fradue mondi com’era appunto a generazione nata a cavalodeledue guerre, entrambi hanno nutrito un interesse per il superamentodel’umano, per a ricercadela trascendenza. Pauwels è stato alievodi Gurdjieff e scrittore, Bergier è stato agentedel controspionaggio aleato nela seconda guerra mondiale, sopravvissuto a un internamento nel agerdi Mauthausen. o sforzo congiuntodeledue personalità produce questa "storia"del significato che ’uomo hadato ala ragione, ala scienza e pure ale proprie potenzialità cognitive. E’ una storia fattadi tanti "se", che aprono a possibilità non realizzate. E’ una storia che corre su un tragitto esteso:dai primordidela memoriadela civiltà fino al futurodele moderne utopie. Ed è pure una storiadi fattidocumentati. Il futuro, osservano gli autori, finisce per riflettersi mirabilmente nel passato. Essere moderni significa imitarsi al presente; essere "contemporaneidel futuro", che sembra condizione essenziale per comprendere il fenomeno umano (nel senso teilardiano, che Pauwels riprende ampiamente) ci riavvicina al passato. Questo nesso, che presenta il passato come proiezione avanzatadel futuro, può apparire un’affermazionedelirante, ma è in realtà adirezionedi marcia che segue ciecamente a cultura odierna, quela cultura cioé ancora troppo imitata al suo momento. Il Novecento è il tempodela re-introduzionedel fantastico,del’irrazionale e puredela magia. Ed è appunto il momento che idue autori osservano e studiano. Sembrerebbe un momentodela Storia in senso hegeliano: il momento cioédel’autocoscienza, in cui a Storia stessa (e ’uomo che ’attraversa) trascende il proprio essere ediviene qualcos’altro. Il cultodela scienza sfocia in undominio che hadel magico - come appunto il titolodel’opera suggerisce. Gli atomistidi oggi sono visti come i nuovi alchimisti. a sostanza non è cambiata, seppure i termini sianodiversi. Si tratta pur sempredi un controlo sula natura, che rischia in qualunque momentodi sovvertirne e eggi edistruggerla. La crisidel razionalismo ha prodotto una nuova ideadi ragione, basata sostanzialmente sul’ideadel relativismo che Einstein hadelineato neldominiodela scienza. Unadomanda che si pone: è stato ’irrazionale a causadi questa crisi, o è avvenuto il contrario, e a crisi ha provocato ’irrazionale? a ricostruzionedeidue autori offre validi indizi per farsi un’ideadel problema. E’ una ettura non troppo impegnativa, estremamente appassionante, che ha il saporedi un viaggio sentimentale. Si tratta, come precisa Pauwels nel primo capitolo,del’itinerario intelettuale che o ha condotto,dopo varie e complesse esperienze, a riscoprire a veritàdi suo padre, un povero sarto che ha fondato il suo sapere sula pura esperienzadi vita.