La tavola delle meraviglie. In cucina con Alice - 9788895177250

La tavola delle meraviglie. In cucina con Alice: Se non avete mai assaggiato il budino di panfarfalle e la mostardaazzuffa baruffa, se vi attira l'idea di invitare gli amici e offrire lorofunghi ambidestri o confetti del Dodo, questo libro potrà senz'altro darvi qualche consiglio utile. Basterà seguire Alice. Alice è una bambina curiosa, ed è la sua insaziabile curiosità a guidarla in quel labirinto di parole, paradossi e deliziose pietanze animate che è il Paese delle Meraviglie. Qui il cibo non è mai un dettaglio, o una pausa tra un'avventura e l'altra: è un'avventura di per sé.  Si mangia per diventare grandi, oppure piccoli, il cibo è gratificante ma anche minaccioso e cela un lato aggressivo e cannibalesco, perchè chi mangia può a sua volta apparire molto appetitoso.  Spesso il cibo è una tortura, una ripetizione ossessiva degli stessi gesti all'infinito, come il tè del Cappellaio Matto che non conosce tregue, neppure per lavare le tazze. Scivolando giù nella tana del coniglio, Alice afferra un invitante barattolo di marmellata... vuoto. Tutto il suo viaggio è segnato da una forte frustrazione gastronomica: il cibo viene continuamente evocato ma non c'è, e se c'è non si può mangiare, scompare all'improvviso o produce strani effetti collaterali. Quelle rare volte che viene consumato e gustato, l'abbuffata porta con sé un senso di colpa e un retrogusto crudele, come nel racconto del Tricheco e delle povere ostrichette. Il cibo ispira filastrocche, canzoni, storielle e giochi di parole, solletica il palato ma anche la mente e la fantasia. Per questo La Tavola delle Meraviglie è al contempo un viaggio nel mondo bizzarro
If you've never tasted panfarfalle pudding and squabbling mustard, if you're attracted to the idea of inviting friends and offering them ambidextrous or dodo confetti, this book can certainly give you some useful advice. Just follow Alice. Alice is a curious little girl, and it is her insatiable curiosity that guides her through that labyrinth of words, paradoxes and delicious animated dishes that is Wonderland. Here food is never a detail, or a break between adventures: it is an adventure in itself.  You eat to grow up, or small, the food is rewarding but also threatening and hides an aggressive and cannibalistic side, because those who eat can in turn appear very appetizing.  Often food is torture, an obsessive repetition of the same gestures endlessly, like the tea of the Mad Hatter who knows no tregue, not even to wash the cups. Slipping down into the rabbit hole, Alice grabs an inviting jar of jam... empty. His whole journey is marked by a strong gastronomic frustration: food is constantly evoked but is not there, and if there is you can not eat, it suddenly disappears or produces strange side effects. Those rare times that it is consumed and enjoyed, the binge carries with it a cruel guilt and aftertaste, as in the story of the Walrus and the poor ostrichettes. Food inspires nursery rhyme, songs, stories and puns, tickles the palate but also the mind and imagination. That's why The Table of Wonders is both a journey into the bizarre world