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Pagine postume pubblicate in vita - 9788867235933
di Robert Musil edito da SE, 2021
Informazioni bibliografiche del Libro
- Titolo del Libro: Pagine postume pubblicate in vita
- Autore: Robert Musil
- Editore: SE
- Collana: Testi e documenti , Nr. 309
- Data di Pubblicazione: 2021
- Genere: letterature straniere: testi
- Argomento : Musil, Robert
- Pagine: 144
- Traduttore: Rho A.
- Dimensioni mm: 227 x 0 x 17
- ISBN-10: 8867235931
- ISBN-13: 9788867235933
Pagine postume pubblicate in vita: «Perché "pagine postume"? Perché "pubblicate in vita"? Vi sono inediti che costituiscono un dono prezioso per i lettori; ma di regola le opere postume hanno una affinità sospetta con le svendite o le liquidazioni per scioglimento della ditta. Il favore di cui godono tuttavia dipende forse dalla perdonabile debolezza del pubblico per uno scrittore che sollecita un'ultima volta la sua attenzione. Comunque sia, e tralasciando il problema se un'opera postuma abbia valore o se si tratti semplicemente di un pregio convenzionale, io ho deciso di oppormi alla pubblicazione dei miei scritti prima che sia troppo tardi perché la possa curare io stesso. E il mezzo più sicuro, che vi si consenta o no, è quello di darli alle stampe mentre sono ancora vivo. Ma "io sono ancora vivo" non è poi una frase priva di senso? Il poeta di lingua tedesca non è da un pezzo sopravvissuto a se stesso? Così parrebbe, e a rigore così è sempre stato, per quanto lontano possa risalire il mio pensiero; solo da qualche tempo la cosa è entrata in un periodo risolutivo. Il secolo che ha prodotto le scarpe su misura composte di pezzi già pronti e gli abiti fatti in tutte le taglie sembra ora sul punto di presentare il poeta prefabbricato in ogni sua parte interna ed esterna. Già il poeta tagliato sulla misura propria vive quasi dappertutto estraniato dalla vita, eppure non ha in comune con i morti l'arte di fare a meno di un tetto, di astenersi dal mangiare e dal bere. Si vede dunque come le opere postume si trovino in condizioni vantaggiose. Fatto che ha avuto un certo influsso sul titolo e sulla genesi di que
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«Io abito nela regione polare. Quando vado ala finestra non vedo che placide superfici bianche che servonoda piedistalo ala notte: riposo come sotto una coltredi ghiaccio spessa cento metri». Robert Musil vedeva biancodappertutto mentre sostava ala periferiadela vita. Vedeva bianco sula bucciadei tetti, agli spigolid’angolo in strada, agli ingressid’androni, sule scaledi casa; vedeva bianco ungo gli orlid’un fiume, sul egnod’una panchinadel parco, tra i rami ghiacciatidi una ghiacciata corteccia. Robert Musil vedeva bianco tra e persone, tra sé e e persone, tra sé e ’esistenza: «Nela mia vita manca a chiarezza…so troppodi rado cosa voglio…non sono ’esecutoredel mio internodestino…». a nevedi Musil non ha nientedi puro,di palido e fresco. a nevedi Musil è una guaina insensibile, una fredda montatura-sarcofago calatasi, a fiocchi,dal cielo. a nevedi Musil attutisce, anestetizza, ontana; immobilizza ciò che si agita e silenzia quelo che strepita. In questa neve, in questa fredda coperta che sidilunga altissima ognidove, Musil compone e sue ultime prose, e sue ultime notazioni falimentari. Splendide pagine che paionodure quantodura è una astradi ghiaccio su cui edita stridono graffi: eggeremo il pesodel’anima, il ruliodel respiro, a secchezzadela pele.d’intorno, il bianco. Impuro.